Terme: ma stufe e parco non potrebbero riaprire fin da subito ?
La loro riapertura sarebbe un beneficio per la città, privata dal 2015 di una grande risorsa di carattere economico, culturale e turistico
SCIACCA. E’ in programma domani, martedi 26 novembre alla Regione, un nuovo incontro sul programma del governo Schifani per il rilancio delle terme di Sciacca e Acireale. Pare che al centro del confronto del tavolo tecnico istituito dalla Regione ci siano anche i beni del patrimonio termale che potrebbero fin da subito essere utilizzati, ed in particolare le stufe vaporose che negli ultimi anni ai fini turistici sono state gestite dal Museo diffuso 5 Sensi. Due mesi fa il commissario liquidatore Carlo Turriciano ha voluto restituite le chiavi ed è stato interrotto quel percorso di fruizione che aveva permesso in questo periodo ben 20 mila visite guidate. La cooperativa che li ha gestiti ha già fatto richiesta alla Regione Siciliana di un rinnovo dell’affidamento, non si esclude che questo possa avvenire. Sarebbe un beneficio per la città, privata dal 2015 di una grande risorsa di carattere economico, culturale e turistico. Lo stesso sindaco Fabio Termine, se non lo ha già fatto, dovrebbe subito chiedere alla Regione Siciliana la riproposizione di quell’affidamento fatto a suo tempo da Nello Musumeci, che consegnò le grotte all’allora presidente del Museo dei 5 Sensi Viviana Rizzuto. Adesso si dovrà anche valutare se sussistano tutte le condizioni, comprese quelle di sicurezza, per potere nuovamente affidare le stufe alla città di Sciacca e ad una gestione fatta sempre su base volontaria.
Un altro bene del patrimonio termale che potrebbe essere temporaneamente affidato per la fruizione è il parco termale, oggetto tre anni fa di un un contributo statale di 500 mila euro. Grazie a quell’intervento, assegnato a suo tempo al Comune di Sciacca, che ne aveva avuto l’affidamento, furono realizzati anche un nuovo parco giochi e la nuova illuminazione, mai accesa. Il mancato utilizzo ha vanificato quelle opere, oggi nel parco ci sono erbacce e degrado. Il parco è poi passato nuovamente nelle mani della Regione Siciliana e non c’è stato il rinnovo dell’affidamento temporaneo all’ente locale. Oggi basterebbe un nuovo e più modesto intervento per ripristinarlo ed affidarlo alla città. E’ una grande area verde che potrebbe essere utilizzata per passeggiate e piccoli eventi, in attesa che venga poi affidata alla società che si deve occupare di riqualificare e gestire l’intero patrimonio termale.
Poco distante c’è il teatro Samonà, pure di proprietà della Regione, per il quale sono stati spesi 1,3 milioni di euro, ancora chiuso. Ma questa è un’altra storia.