TERME, M5S: “ANCORA ZONE GRIGIE”. IL CENTRO DI ACCUMULO ACQUE “SCORDATO” NELLA CONCESSIONE

Questione terme, altro capitolo, altri capitoli. Un libro che sui allunga e si arricchisce sempre più di pagine misteriose, di dimenticanze. Oggi, il M5S fa luce su alcuni aspetti. Del resto, nonostante il Consiglio comunale si sia dotato di una pomposa Commissione Speciale sulle Terme, nulla è dato sapere se non una forma smagliante di sorriso di ottimismo che cela, invece, ancora perdite di tempo e difficoltà. .

Il 6 agosto scorso il M5S aveva presenziato alla costituzione del gruppo di lavoro tra Regione Siciliana, Comune di Sciacca e Società “Terme di Sciacca” in liquidazione. Da allora, quando per la verifica della consistenza dei beni era stata fissata la scadenza del 30 settembre, “l’intera città di Sciacca è rimasta all’oscuro di tutto, salvo sapere, per bocca del sindaco Francesca Valenti, che tale scadenza era stata postergata poiché la Regione stava provvedendo alla regolarizzazione catastale degli immobili”, scrive il M5S.

Il deputato regionale Matteo Mangiacavallo ha interpellato nelle scorse settimane l’Assessorato Regionale dell’Economia. “Dalla risposta ottenuta qualche giorno fa abbiamo scoperto che la nostra città non era stata adeguatamente informata su due punti molto importanti”, aggiunge il M5S.

Ecco quali, secondo i pentastellati:

  • Non è vero che il Comune di Sciacca aveva “terminato i suoi compiti”, al contrario avrebbe dovuto completare la documentazione tecnica relativa ad ogni singolo immobile e agli impianti presenti negli stessi con la certificazione urbanistica ed ambientale, oltre la sicurezza ed idoneità dei locali, unitamente all’elenco di quelli eventualmente mancanti. L’Amministrazione comunale era in ritardo su questo punto, tanto che per l’invio di tale documentazione è stata sollecitata in data 25 ottobre 2018. Non sappiamo se ad oggi abbia ancora provveduto.
  • Il Centro Accumulo Acque, essenziale per il funzionamento degli impianti termali, non era stato trasferito dalle Terme di Sciacca Spa alla Regione Siciliana e, di conseguenza, non è stato ancora oggetto della concessione al Comune di Sciacca. Come dire, viene concessa la Ferrari senza il motore.

Il nodo del Centro Accumulo delle Acque non è di poco conto perché per scioglierlo la Regione dovrà acquisire il “centro accumulo acque”, previa la stima immobiliare del bene chiesta all’Agenzia dell’Entrate lo scorso 10 ottobre. Ovviamente, tale problema ritarderà ancora di qualche mese la pubblicazione del bando,”tenuto conto del tempo richiesto per la valutazione dell’immobile e di quello che trascorrerà affinché la Regione lo acquisisca”.

IL BANDO NON INCLUDERA’ LE STRUTTURE DI  SAN CALOGERO. Il M5S evidenzia come il bando non comprenderà il complesso presente sul Monte San Calogero (piccolo e grande albergo e le stufe vaporose) perché non intende riacquistarle salla Terme di Sciacca Spa.

“Siamo davvero sicuri che il bando sia la soluzione giusta? – torna a chiedersi oggi il parlamentare saccense Matteo Mangiacavallo – E se questo bando, monco delle stufe, visto da Regione e Comune come la panacea di tutti i mali, o forse come la soluzione più breve per scaricare il “problema a terzi”, dovesse andare deserto, quale piano alternativo è stato previsto? Il rischio concreto è che tutto venga lasciato al caso, come sempre”.

“Il M5S sollecita il sindaco- dice il consigliere comunale Teresa Bilello- a spiegare quali idee abbia l’Amministrazione saccense per il futuro delle Terme di Sciacca. Anche questo non ci è dato saperlo”.

Per chi desidera leggere le ultime “carte”, cliccare qui di seguito:

Riscontro Ass.economia On. Mangiacavallo


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