TERME: “L’UNICA SPERANZA E’ L’IMPRENDITORE MANGIA”. A SOSTENERLO SIMONE DI PAOLA, SETTECASI, BONOMO, AUGELLO E CATANZARO
“Questa è davvero l’ultima speranza e se la salvezza delle nostre Terme passa da Antonio Mangia abbiamo tutti il preciso dovere di impedire con ogni mezzo che a Palermo qualcuno possa opporsi assumendo atteggiamenti di ostruzionismo, frutto unicamente della miopia o peggio della mala fede”. Lo scrivono in una nota i consiglieri comunali di opposizione Simone Di Paola, Gioacchino Settecasi, Vincenzo Bonomo, Luciano Augello e Ignazio Catanzaro. “Noi-continuano- siamo interessati solo ad una cosa: la salvezza ed il rilancio delle nostre Terme e siamo disposti a lavorare con chiunque abbia il nostro stesso obiettivo, con serietà e sobrietà, senza per questo venir meno al nostro giudizio politico sulle responsabilità del presente e del passato, perché questo fanno le grandi forze politiche: sanno alzare i toni e manifestare la propria opposizione politica e, quando serve, sanno mettere d’accanto l’ascia di guerra e lavorare per il bene comune”.
“Rispetto al disastro in cui esse si trovano ed alla delicatissima fase che la Città vive”, i cinque consiglieri comunali che hanno sottoscritto la nota sostengono che “non soltanto i saccensi si aspettano una classe politica talmente matura da mettere d’accanto contrasti e steccati, lavorando unitariamente nel perseguimento del bene comune, ma non esiste forza politica o singolo personaggio, del presente e del passato, che possa ergersi a giudice o puntare il dito contro chicchessia”.
Poi la critica: “Non può farlo il Centro Destra, erede in Città di quei governi che, in vent’anni e più di ininterrotta gestione berlusconiana, hanno dilapidato e violentato il nostro più grande patrimonio e la nostra più incredibile fonte di ricchezza. Non possono farlo i diversi Governi regionali, le loro maggioranze politiche ed i loro supporter locali succedutisi dal 1999 ad oggi, i quali dovrebbero spiegare per quali misteriose ragioni non hanno saputo, o forse voluto dar corso ad una legge, quella a firma Angelo Capodicasa, che avrebbe dovuto traghettare le terme verso la fase della privatizzazione della gestione e che invece fa la muffa nei cassetti di Palazzo d’Orleans”.
Per i quattro consiglieri comunali, si tratta di “15 anni di non scelte; 15 anni di disastri nella gestione economica; 15 anni di bandi andati a vuoto, in cui non si è riusciti nemmeno a nominare un advisor privato serio e di comprovata affidabilità in grado di individuare una partnership finanziariamente solida e dotata del know how indispensabile a rilanciare le terme di Sciacca nei circuiti dei mercati nazionali ed internazionali, preferendo invece affidarsi a burocrati regionali ottusi e del tutto indifferenti al destino dell’indotto termale siciliano (come dimostra la superficialità con la quale una oscura dipendente regionale ha deciso, con un tratto di penna, di archiviare 50 di storia del nostro territorio). Ma, sia ben chiaro, non può certamente farlo nemmeno chi, a cominciare dal sottoscritto, ha contribuito, in questa Città ed in Sicilia, all’elezione di questo Governo e di questo Presidente che, seppur avendo ereditato una situazione disastrosa dai governi del passato, certamente ci sta mettendo del suo a contribuire, con la sua consueta inerzia ed ignavia, alla distruzione della nostra stazione termale”.
Ma tra centrodestra e centrosinistra c’è una differenza. “Tuttavia- scrivono continuano i quattro consiglieri- c’è una differenza sostanziale fra il PD di Sciacca e le forze di Centro Destra: noi siamo capaci, quando serve, di avanzare critiche politiche forti ai nostri referenti; sappiamo alzare la testa e manifestare apertamente e senza timori reverenziali il nostro dissenso; non assumiamo, come fa qualcun altro, quel contegno prono e supino, tipico di quei tanti esponenti Centro Destra, palesemente incapaci di uno scatto di onestà intellettuale e completamente privi di spirito critico o visione oggettiva delle cose”.