Terme, l’Inail scarica le colpe sulla Regione. Si aggiunge un altro capitolo all’enciclopedia farsesca delle nostre terme
SCIACCA. Quando gli enti pubblici praticano il ping pong delle responsabilità facendole rimbalzare da una parte all’atra del tavolo di gioco, è cattivo segno. E’ il segnale che alle parole non seguono i fatti. Non ci resta che constatare che la vicenda delle Terme di Sciacca si arricchisce ulteriormente di ingredienti che alla fine non fanno altro che far impazzire la maionese.
Dopo l’annuncio (naufrago) dell’ennesimo bando per affidare le strutture termali a privati per gestirle, dopo l’annuncio di una interlocuzione della Regione (il mitico Armano che sulle Terme è titolare di una collezione di flop divenuta rara) con l’Inail, viene fuori che “la trattativa” viaggia ancora più lentamente della lumaca. Anzi, si è fermata, forse per lo sforzo di annuncio.
La presenza a Roma del deputato regionale Michele Catanzaro e del sindaco di Sciacca Francesca Valenti, in occasione della protesta per l’esclusione (atavica) della provincia dagli investimenti del Piano di Rilancio con i fondi europei, ha creato l’occasione per un incontro con i vertici romani dell’Inail.
Un incontro “per capire nei dettagli situazione, intenzioni, possibilità e prospettive”, spiega il sindaco in una nota. “L’Istituto nazionale di previdenza pubblica – dice il sindaco Francesca Valenti – ha ribadito il proprio interesse, ma nello stesso tempo ci ha riferito di essere in attesa di ulteriori e concrete azioni da parte del Governo regionale. L’impressione è al momento di una situazione di stallo che, auspico, si sblocchi presto per il recupero e il rilancio delle nostre terme. Non si può più attendere. Non è più il tempo degli annunci e dei rinvii. Si è atteso troppo. È il tempo di un serio e concreto progetto di rilancio, un ‘recovery plan’ regionale dedicato alle Terme di Sciacca”, dice il sindaco.
Si aggiunge un’altra pagine ai tomi che caratterizzano la storia delle Terme di Sciacca. Per la cronaca, sono stati partoriti due comunicati stampa diversi: uno da parte del deputato saccense, l’altro da parte del sindaco. Già questo la dice lunga. A Roma insieme, nei comunicati stampa distinti.
Filippo Cardinale