TERME, LA REGIONE PENSA AD UN BANDO CON CONCESSIONE DI 39 ANNI

La Regione ha pubblicato un avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse rivolto agli operatori del settore turistico. Con il bando esplorativo, l’assessorato dell’Economia intende individuare i soggetti potenzialmente interessati e con le caratteristiche adeguate a un eventuale affidamento subordinato alla ristrutturazione, al rilancio e alla gestione dello stabilimento termale.

Un passaggio, questo, che ha suscitato parecchie perplessità visto, soprattutto, che l’avviso medesimo con contiene l’unicità dei beni termali ma solo una parte. Gli immobili oggetto della manifestazione di interesse sono lo stabilimento Nuove Terme; il Grand Hotel delle Terme; l’ex convento di San Francesco; lo stabilimento Vecchie Terme; le piscine Molinelli; il Parco delle Terme e le piscine sulfuree coperte.

La Regione precisa anche che i destinatari della successiva procedura di affidamento in concessione delle Terme di Sciacca “potranno essere imprenditori del settore che presentino un progetto di attività turistico-termale e che si impegnino ad assolvere a tutti gli oneri di regolarizzazione e ristrutturazione dei beni interamente a proprio carico, entro il primo triennio dalla data di aggiudicazione”.

La durata della concessione dovrà essere in misura massima di trentotto anni, allo scadere dei quali si procederà a una nuova gara di evidenza pubblica. Il complesso potrebbe essere concesso in gestione a titolo gratuito per i primi tre anni nell’ipotesi di investimento per l’avvio della gestione.

«Il nostro obiettivo – commenta il presidente della Regione Nello Musumeci – è quello di attivare un’offerta che metta insieme le tradizionali mete turistiche con una rete di centri d’eccellenza per le cure termali e il benessere fisico. Un modo per ampliare e destagionalizzare i flussi di visitatori che scelgono la nostra isola. Le ricadute sul territorio di Sciacca saranno evidenti: alla tradizionale proposta basata sulle bellissime spiagge dell’Agrigentino, si aggiungerà il termalismo che non potrà non portare notevoli benefici alle attività ricettive e non del territorio».

“La pubblicazione della manifestazione di interesse per le Terme di Sciacca – aggiunge l’assessore all’Economia Gaetano Armao – rappresenta un passo decisivo per la riapertura e la valorizzazione del complesso termale. In tempi brevi verificheremo l’orientamento e l’interesse del mercato nazionale e internazionale e l’amministrazione potrà ricevere proposte di tipo progettuale utili per la redazione del prossimo bando per la concessione, in linea con il Documento economico e finanziario regionale 2020-2022 approvato dal governo, che sottolinea la centralità del rilancio delle Terme di Sciacca e dello sviluppo del termalismo in Sicilia”.

Insieme al complesso di Acireale, l’impianto di Sciacca, anch’esso chiuso come quello acese dal 2015, sarà un elemento costitutivo del nuovo “Programma di sviluppo del turismo termale” in Sicilia. La riapertura dei complessi di Acireale e Sciacca darà un forte impulso al rilancio della rete delle città termali nell’Isola, sistema al quale hanno aderito undici Comuni: Acireale, Alì Terme, Caltagirone, Calatafimi-Segesta, Castellammare del Golfo, Geraci Siculo, Lipari, Montevago, Sclafani Bagni, Sciacca, Terme Vigliatore e Termini Imerese, fanno sapere dalla Regione.