Terme, “La politica e chi ci amministra deve trovare soluzioni e non proporre gesti eclatanti”
SCIACCA. “La politica e chi ci amministra dovrebbe lavorare per trovare soluzioni e non per proporre gesti eclatanti”. A dirlo, gli ex consiglieri Bono, Milioti, Caracappa, Bentivegna, Monte, Mandracchia, Maglienti e Cognata.
Lo affermano soprattutto “se fino ad ieri ha condiviso con la Regione Siciliana, soggetto verso cui oggi intende protestare, un lungo percorso di ben quattro anni, nel quale ha ritenuto di escludere tutte le altre forze politiche e sociali della città. Un lungo percorso durante il quale ha condiviso una inutile e pregiudizievole concessione dei beni, una farsesca e anche pericolosa consegna con apertura del Parco delle Terme, incontri ed interlocuzioni che la hanno visto sempre presente ed unica protagonista”.
Per Bono, Milioti, Caracappa, Bentivegna, Monte, Mandracchia, Maglienti e Cognata, “non si possono proporre in autonomia iniziative di questo genere, facendole passare come civiche sebbene chiaramente sponsorizzate dal PD e dai suoi più autorevoli esponenti”, e mettere “di fronte a fatto compiuto tutti gli altri ed anzi provare a demonizzare quanti intendono esprimere un diverso punto di vista, qualificandoli come contrari alla rinascita e alla ripartenza, nemici della collaborazione nell’interesse della città”.
Per gli ex consiglieri, “non v’è alcun dubbio che la Regione Siciliana, e non da oggi, ha commesso errori gravissimi sulla gestione delle Terme, a partire dalla scellerata decisione del Governo Crocetta di chiuderle il 6 marzo 2015, determinando l’attuale e devastante stato di degrado. Ma se è vero che la Giunta Regionale intende, seppure con notevole ritardo, stanziare risorse finanziare per riqualificare e rendere appetibile il patrimonio immobiliare, piuttosto che marciare o affermare che questo stanziamento è conseguenza o reazione alla notizia della marcia, occorrerebbe riempire di contenuti questi stanziamenti, fare proposte concrete su come spenderle e come far ripartire il termalismo”.
Gli ex consiglieri si dichiarano “pronti se ed in quanto qualcuno sia a Palazzo di Città che anche a Palermo si degnerà di coinvolgerci, di ascoltare le nostre idee, il nostro punto di vista. Di ascoltare le idee e le proposte di tutti coloro che, anche riunitisi in associazioni, hanno più volte chiesto, ma invano, il confronto e la condivisione.
Non siamo contrari a nulla che possa spronare e sbloccare questa atavica problematica, ma auspichiamo che qualsiasi iniziativa avvenga per il raggiungimento di obiettivi chiari e ben definiti, con competenze e capacità propositive e non si presti a logiche di appartenenza o peggio a manovre pre elettorali”.