TERME, IL DESTINO SI DISCUTE A SCIACCA
Bando e debiti saranno discussi nella città termale dalla 2^ e 5^ Commissione parlamentare dell’Ars
Il destino termale di Sciacca si decide a Sciacca. Sembrerebbe una ovvietà, ma non lo è se si pensa che le decisioni che riguardano la nostra importante risorsa termale sono state assunte sempre a Palermo, nelle stanze dei bottoni. Bottoni che, però, funzionano male considerato che la legge della privatizzazione risale al 1999 e ancora oggi non si è giunti al trguardo. Bottoni che non funzionano visto che la questione relativa all’ingente somma dei debiti rimane ancora irrisolta.
Stamattima a Palazzo dei Normanni sono stati auditi il Commissario Liquidatore della società termale, Carlo Turriciano e i sindacati. Un lavoro sinergico tra le due parti che ha portato al risultato che la 2^ e la 5° Commissione verranno a Sciacca, sul territorio, per discitere sul da farsi.
Alla riunione di stamattina erano presenti i deputati Matteo Mangiacavallo (M5S) e Margherita La Rocca Ruvolo (UDC).
Per quanto riguarda il bando per la manifestazione di interesse a gestire le strutture termali è tutto da rifare. Non solo nelle forme idonee a dare visibilità internazionale, ma anche a tradurlo anche in lingua inglese.
Il bando ha attirato una sola offerta. In verità non in linea con lo spirito della provatizzazione. L’unica offerta giunta alla Regione proponeva la gestione della sola piscina. Un buco nell’acqua.