Terme: i due flop di Armao, la follia di Crocetta, la superficialità di Musumeci. Nostra lettera aperta al Presidente
SCIACCA.
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE, NELLO MUSUMECI
Tutto si può dire ma non che il nostro giornale non abbia seguito fin dall’inizio la brutta vicenda delle Terme. Giusto per rispolverare un poco la memoria di tutti noi l’inizio, per intenderci, è il 2005, ossia quindici anni fa.
Da subito la scelta del governo regionale di allora (Cuffaro Presidente, Granata Assessore al Turismo) fu ritenuta un’ottima scelta (da molti) ed una pessima scelta (da pochi tra cui noi). I fatti hanno dato ragione ai pochi e torto ai molti, anche se questi ultimi da tempo si sono accorti di avere sbagliato ma senza aver riconosciuto formalmente i loro errori.
Avere sottratto la competenza sulle Terme all’Assessorato regionale al Turismo per trasferirla a quello dell’Economia è stato un altro grande errore. Questo Assessorato, infatti, gestisce un intero universo di società collegate e controllate, e non pare lo faccia benissimo dato che persino i giudici contabili definiscono “insostenibile e privo di razionalità il sistema delle liquidazioni”.
E’ il settembre del 2011 (e sono già passati sei anni dalla finta privatizzazione dell’Azienda delle Terme) e Gaetano Armao, che è Assessore regionale all’Economia del governo Lombardo, con il decreto n. 1720 stabilisce quali siano le controllate e partecipe strategiche per la Regione cioè quelle da tenere; tutte le altre, riporta il decreto all’art. 3, devono essere dismesse entro sei mesi. In realtà poi questo decreto sarà integrato da altri per riammettere tra le società strategiche quelle che tali non erano state considerate (potenza della riflessione!), ma non le Terme di Sciacca. Da notare che questa operazione fatta da Armao e Lombardo non ha nessuna levata di scudi o protesta a Sciacca se non quella del nostro giornale e di poche persone (tra cui l’ex direttore delle terme che poco tempo dopo andrà via).
Seguono poi una pletora di direttive, circolari, informative, decreti, che – almeno per Terme di Sciacca – non portano a niente, anzi la procedura di liquidazione, che dura ormai da dieci anni, forse rappresenta una sinecura in termini di compenso.
Sorvoliamo sul finto bando di sei o sette anni fa che sembrava più un appalto di lavori che di affidamento di gestione ed arriviamo al bando del 2020, lo striminzito avviso pubblico per manifestazione di interesse predisposto dall’Assessore all’Economia Gaetano Armao (toh, lo stesso del 2011!), quello che non ha trovato nessun offerente, cosa della quale Lei, Presidente Musumeci, si è dichiarato sorpreso nel suo incontro con la stampa di qualche giorno fa a Sciacca e di risposta alla nostra domanda.
Ma Presidente, ci perdoni, Lei ha seguito la vicenda delle due storiche Terme regionali siciliane? Immaginiamo che se non per quelle di Sciacca almeno per quelle di Acireale, che sono nel suo collegio elettorale, l’abbia fatto. Ha seguito il balletto del patrimonio termale da affidare al Comune di Sciacca, anzi no perché l’affidamento è illegittimo, ma forse sì, ma solo il parco, ecc. ecc.? E’ stato informato di questo bando? Lo ha condiviso? Ha notato che il Comune di Sciacca, che il Suo Assessore Armao ha definito “partner privilegiato”, non ha fatto assolutamente niente di niente, nemmeno per il parco che pure avrebbe avuto l’obbligo di aprire al pubblico dal momento che da tempo è stato consegnato? Si è accorto che nel bando, per diversi beni, ci sarebbe stato l’obbligo per l’eventuale offerente di condividere con Comune (!) la gestione (parco, Centro congressi S. Francesco, ecc.)? Ritiene una cosa sensata che un imprenditore privato debba dipendere dagli “umori” comunali? Ritiene giusto e legittimo che una liquidazione duri anni ed anni sempre con lo stesso liquidatore?
Queste erano le risposte che i cittadini di Sciacca si aspettavano dalla sua terza visita sulle Terme, non auspici o delusioni. Lei ha detto che si rifarà un nuovo bando: chi lo farà? Quale scienza infusa verrà utilizzata dal Suo Assessore per farlo “più bello e più potente che pria”? Quanti mesi ancora dovranno passare? Quanto ancora il patrimonio dovrà rovinarsi e perdersi per incuria ed abbandono?
Se non potrà dare risposte a tutte queste domande diradi le sue visite a Sciacca, almeno per le Terme, ma non perché ci sia qualche rischio: i cittadini di Sciacca non hanno a cuore le loro Terme, in fondo non gliene frega niente, meglio il carnevale; soltanto perché riteniamo che una Città che deve al proprio patrimonio termale il suo primo nome ed una grandissima parte della sua storia non merita questa rovina.
Non hanno a cuore le terme soprattutto a causa di una classe politica che ha scambiato la risorsa termale per una calamita del consenso elettorale. Non l’hanno a cuore perché hanno assistito alla distruzione delle terme nella consapevolezza che mai nessuno abbia pagato per le responsabilità, sia in termini penali che in termini di danno erariale. Né tanto meno in termini politici. Non l’hanno a cuore perché assistono a passerelle politiche degne di farsa. Non l’hanno a cuore per i comunicati stampa di “soddisfazione” per ogni passo annunciato dalla Regione e sempre sbagliato. Non l’hanno a cuore per una classe politica che necessita il ritorno a scuola, ma ad iniziare dalla prima elementare.
Filippo Cardinale