TERME DELIBERTO E MANDRACCHIA: “LA RELAZIONE DEL SINDACO STESA CON GLI OCCHI BENDATI”
“Non sono riportati i fatturati, nè riportati i risultati dei ricavi medi per ciascun servizio termale, alberghiero o ludico erogato, cioè quei dati che mostrano in modo immediato se la produzione di un servizio è in attivo o in perdita”
I consiglieri comunali di opposizione, Cinzia Deliberto e Paolo Mandracchia, ritengono la relazione del sindaco sulla situazione contabile delle terme,inviata al Presidente della Regione, piena di “sviste”. Una relazione “confezionata ad hoc” che però nasconde “numeri importanti”. Quei numeri che il sindaco “ha evitato di richiamare con lo scopo di coprire le gestioni dell’era berlusconiana a cui appartiene”.
“La relazione del Sindaco, del 27 marzo scorso trasmessa al Presidente della Regione e notificata a tutti i consiglieri comunali, tendente a dimostrare che la chiusura di reparti, piscine e strutture ricettive non eviterebbe comunque il sostenimento di costi, evidenzia la pessima scelta fatta negli anni 2006/2007 e anche la profonda consapevolezza sulla scelleratezza della stessa, ci auguriamo che ci sia la vera convinzione di quanto scrive, anche se ormai tardiva”, scrivono Deliberto e Mandracchia, secondo cui “a ben leggere tale relazione sembra di scoprire, infatti, a nove anni di distanza l’inadeguatezza del processo di trasformazione scelto, che altri avevano evidenziato e detto fin dal primo momento”.
I due consiglieri comunali rimarcano come la relazione del sindaco “omette stranamente di indicare i risultati delle gestioni della SPA dal 2006 al 2008, forse per la “varietà” politica affine alla squadra di governo e la società a quel tempo e riporta le perdite che dal 2009 al 2014 ammontano a circa 13 milioni e mezzo di euro”.
Poi, Deliberto e Mandracchia continuano evidenziando come la relazione “riporta la situazione del rapporto crediti/debiti”, ma una più attenta lettura della perizia di valutazione effettuata dal consulente del Tribunale di Sciacca nominato per la privatizzazione dell’Azienda Autonoma delle Terme di Sciacca in Terme di Sciacca SPA “avrebbe consentito di rappresentare in modo molto più corretto al Presidente della Regione la tipologia degli stessi e le azioni (od omissioni) condotte in questi nove anni per ridurre i debiti e per incassare i crediti”.
Deliberto e Mandracchia fanno, poi, osservare come nella relazione “incredibilmente non sono riportati i fatturati, ma soprattutto non sono riportati i risultati dei ricavi medi per ciascun servizio termale, alberghiero o ludico erogato, cioè quei dati che mostrano in modo immediato se la produzione di un servizio è in attivo o in perdita”.
Nel contempo rilevano un “dato molto strano: le spese per manutenzioni, materiali e servizi sono la metà di quelle per il personale addetto alle manutenzioni assunto stagionalmente”.
I due non condividono “l’ipotesi che con le Terme chiuse i costi sarebbero analoghi”, poichè in realtà “a parte le imposte comunali – che comunque sono sospese e in questo senso qualcuno dovrebbe rassicurare il Consiglio Comunale sul fatto che per evitare una responsabilità contabile davanti alla Corte dei Conti sulle somme sospese sono applicati gli interessi – nessun altro costo potrebbe essere contabilizzato a carico della SPA”.
“Pertanto, la relazione del Sindaco è tutt’altro che accurata”, concludono i due consiglieri comunali, e bisognerebbe anche capire “perché il costo del personale comandato è stato tra otto e dieci volte maggiore di quello assunto a tempo determinato e poiché non era stato ritenuto utile perché dal 2006 al 2013 è stato mantenuto? E quello cosiddetto necessario è ancora alla SPA?. Bisognerebbe che qualcuno ci spiegasse perché il personale del ruolo speciale, pagato dalla Regione, è comandato presso una società di diritto privato? Non si può ancora tollerare la difesa d’ufficio della parte politica, lo sfacelo ormai è sotto gli occhi di tutti”.