Terme, degrado e abbandono. Discarica di rifiuti davanti le piscine Molinelli

Di certezze rispetto alla possibilità di appaltare i lavori di riqualificazione entro l’anno non ce ne sono

SCIACCA. Ai messaggi ottimistici che dall’inizio dell’anno si susseguono, da Palermo a Sciacca, sul futuro degli impianti termali cittadini chiusi ormai da ben 9 anni e mezzo, fa da contraltare un’immagine di degrado che tocca tutti i beni del complesso che una volta diffondeva benessere, bellezza e sviluppo. I cittadini si indignano con cadenza quotidiana quando attraversano il lungomare termale e vedono chiusi il portone dello stabilimento ed i cancelli del grand hotel e del parco che sono collegati al centro abitato.

Ma pochi sanno che il degrado e lo sfascio sono molto più drammatici quando ci si sposta nelll’area che una volta ospitava le piscine Molinelli, create a suo tempo per attirare una clientela giovanile attraverso una grande piscina e tanti spazi per attività ricreative e gastronomiche. La struttura è inaccessibile per via di un cancello che resta chiuso, anche se oltrepassare la rete metallica ormai divelta è impresa facile. All’interno è diventata un dormitorio per animali, e forse anche per senzatetto. All’esterno l’abbandono si tocca ancora più con mano per via della presenza di una discarica a cielo aperto. Incuranti del fatto che in città la raccolta differenziata si fa regolarmente e con il porta a porta, molti incivili caricano i loro rifiuti sull’auto e li abbandonano proprio vicino agli ex impianti termali.

C’è una quantità incredibile di spazzatura e solo un’azione corposa di bonifica può riportare l’intera area alla normalità. Non ci sono abitazioni nelle vicinanze, per cui il degrado non viene segnalato e nemmeno denunciato.

La Regione Siciliana, che dopo la quasi chiusura delle operazioni di liquidazione della spa è tornata ad avere le chiavi di tutti gli impianti, in attesa che diventi concreta la possibilità di utilizzo dei 40 milioni di euro stanziati per la riqualificazione, dovrebbe quantomeno risolvere quello che rappresenta un vero danno ambientale. Per il resto, da queste parti qualcuno è pure convinto che i soldi stanziati potrebbero non bastare per la riqualificazione. Da sistemare non ci sono solo le piscine gli edifici, ma tutta la parte tecnica e tecnologica, tutti gli impianti che trattavano acque e fanghi termali.

La Regione Siciliana mesi fa inviò a Sciacca uno staff di tecnici per un sopralluogo da cui redigere poi un progetto di riqualificazione e dovrebbe comunque avere le idee chiare. Ma di certezze rispetto alla possibilità di appaltare i lavori entro l’anno non ce ne sono.

da La Sicilia