TERME, CUSUMANO: “NO ALLA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE” E LANCIA UNA FRECCIATA AL SINDACO
Dal tono e lunghezza del comunicato stampa è facile percepire l’ira funesta di Nuccio Cusumano sulla vicenda terme. L’ira già manifestata “nella farsa” dell’apertura dei cancelli del parco delle Terme viene oggi replicata sulla procedura “silenziosa” con cui le istituzioni conducono vicenda delle terme. E tra le istituzioni non c’è solo la Regione ma anche l’Amministrazione comunale con al centro il sindaco.
Intanto, Cusumano dice no alla cosiddetta manifestazione di interesse, e lo dice “senza sé e senza ma”. Per Cusumano, “ocorre un atto che supera questo andazzo improduttivo e insidioso. I parlamentari della Provincia e i Presidenti dei gruppi parlamentari di maggioranza e di opposizione presentino in Ars una mozione di indirizzo che con il voto unanime della Assemblea impegna il Governo Regionale, nella persona del suo Presidente, ad assumere impegni precisi a data certa e ravvicinata per la pubblicazione del bando di affidamento del patrimonio delle Terme di Sciacca con una preventiva lettura dello stesso in Parlamento”.
Il percorso della mozione di indirizzo, secondo Cusumano, va preceduto “da una serrata e conclusiva condivisione tra tutte le forze politiche locali del testo del bando che deve rappresentare la precondizione per la migliore utilizzazione del patrimonio delle Terme e per la migliore gestione con benefici effetti per la nostra economia”. Altrimenti, “il resto e’ aria fritta”.
Se Cusumano giudica “meritorie le iniziative civiche di comitati spontanei”, ritiene che “il primo passaggio istituzionale è una seduta del Consiglio Comunale dedicato solo al problema Terme per una puntuale informativa sulla situazione allo stato degli atti”.
Cusumano critica, senza tema di smentita, il metodo silenzioso del sindaco apprendendo novità o notizie grazie “alle indiscrezioni giornalistiche”. Il fatto induce Cusumano ad affermare “la misura di una mancanza di coordinamento dei percorsi istituzionali e degli effetti disastrosi di tali percorsi con la abusata tendenza a continuare a prendere in giro una città, una intera Regione”.
“Relegare la riapertura delle Terme a Sciacca, con gli annessi presidi ricettivi e ricreativi, a problema locale, o al massimo di zona, significa non avere capito niente del valore di importanti risorse dal rilancio delle quali potrebbe ripartire la Sicilia soffocata dalla inconcludenza di tanti governi regionali che hanno tenuto e tengono la nostra Regione nella morsa di una rivoltante disattenzione con tempi biblici sulle grandi emergenze del nostro sviluppo. E le Terme di Sciacca sono una grande e insopportabile emergenza che va prestissimo rimossa”, aggiunge.