TERME, IN ATTESA DELLA CONCESSIONE C’E’ UN PREOCCUPANTE SILENZIO
Sulle terme c’è parecchia confusione. Ma soprattutto un silenzio che è squarciato unicamente da qualche comunicato, più o meno trionfante rispetto ad una concessione al Comune dei beni termali che saltella nel tempo: entro luglio, entro settembre. Date che si spostano, come quei pochi aerei del ventennio spostati da una parte all’altra dell’Italia per dimostrare una flotta poderosa ma nella modesta. L’ultima data che volteggia nell’aria come una foglia secca sospinta del vento autunnale è quella dell’11 settembre. Speriamo. che venga anticipata o postergata; non ricorda certo un lieto evento, perché riporta nella mente una terribile tragedia.
Parliamo di silenzio perché è imbarazzante rispetto al tema di immensa importanza per lo sviluppo economico e turistico della città. Non può assolutamente accettarsi l’idea di sorbire una concessione da parte della Regione senza saperne in anticipo i contenuti, senza un dibattito sugli stessi, senza una condivisione con la città. Noi del Corriere di Sciacca abbiamo sempre sostenuto che questo passaggio, attraverso la concessione dei beni termali al Comune per procedere poi all’elaborazione del bando e all’affidamento in gestione della risorsa termale a privati, sia superfluo e possa trascinare, addirittura, la questione termale in un pantano dal quale non si esce più.
Perché la Regione, unica proprietaria dei beni non ha provveduto direttamente a espletare il bando, magari attraverso advisor di provata rilevanza internazionale? E perché là dove non è riuscita la Regione dovrebbe riuscirsi il Comune?
Ai posteri l’ardua sentenza. Per spezzare il silenzio sulla vicenda delle terme, noi del Corriere di Sciacca poniamo ai lettori talune considerazioni che riteniamo possano contribuire a ricambiare le acque stagnate che circondano il tema.
STESURA DEL BANDO. Dovrebbe essere elaborato da un tavolo tecnico molto ristretto, ma tecnico, ossia al di fuori da ogni “intervento” di natura politica o sindacale. Spieghiamo il perché: la scelta politica è stata già fatta dal Governo Regionale con la legge del 2016; la questione sindacale si riduce ad una clausola di salvaguardia da inserire nel bando, tenendo presente che comunque ad un imprenditore non possono essere imposte soluzioni gestionali come quelle delle risorse umane (Il bando rischia di non interessare).
La consulenza della Federterme è essenziale e non richiederebbe alcun compenso (a meno che il bando non si commissioni interamente a tale organizzazione).
ERRORE LO SPEZZATINO. L’affidamento in gestione della risorsa termale, anzi per chiamare le cose con il loro nome l’affitto di azienda, deve riguardare l’intero complesso termale che è stato pensato, progettato e realizzato come un’offerta integrata completa: sanitaria, del benessere, ludica, ricettiva, paesaggistica e culturale, in quest’ultimo senso ricordiamo la valenza archeologica del sistema interno al Monte Kronio. Non è pensabile un frazionamento dell’offerta, magari per privilegiare qualche aspettativa locale.
CONCESSIONE AL COMUNE SENZA ONERI. La concessione deve essere assolutamente senza oneri per il Comune, che dovrebbe, nel giro di qualche mese, esitare il bando per l’affidamento trentennale del complesso. La manutenzione dovrebbe quindi essere limitata al tempo che intercorre tra la predisposizione del bando – che si potrebbe già iniziare in attesa della definizione della convenzione – e la consegna all’aggiudicatario. Negli ultimi tre anni nessun intervento è stato fatto dalla Regione.
SCELTA DA DISCUTERE IN CONSIGLIO COMUNALE. Appare ovvio che il luogo istituzionalmente deputato a discutere l’esecuzione delle disposizioni di legge è il Consiglio Comunale. Sarebbe anche utile una assemblea cittadina aperta a tutti i contributi.
SPALMARE IL MUTUO. La Regione per riacquistare i suoi beni dalla Terme di Sciacca Spa, società nella quale era il socio unico con il 100% delle azioni) ha contratto un mutuo di oltre 20 milioni di euro. Mutuo che è servito per le terme Sciacca e Acireale. Nella volontà della Regione, previsto poi nella finanziaria, c’è il recupero della rata del mutuo spalmandola sul concessionario. Appare strano, assai, che la Regione non si occupi del recupero dei 6 milioni di crediti vantati sulla Terme di Sciacca Spa per le somme anticipate per il personale, e poi ha una attenzione particolare per incassare la rata di mutuo.
EX CONVENTO SANTA MARGHERITA Deve apparire sin da ora chiaro la destinazione di tale complesso. Può facilmente essere estrapolato dal complesso dei beni termali per restare direttamente ed esclusivamente al Comune. Sarebbe un’occasione d’oro per avere una struttura a disposizione della collettività cittadina, tanto per la parte convegnistica e congressuale quanto per diventare una sorta di galleria d’arte moderna, utilizzando tutte le opere, quadri e sculture, raccolte in quasi cinquanta anni, dalle Terme di Sciacca, quanto ancora come luogo di elaborazione di ogni altro tipo di manifestazione culturale.
Questi sono alcuni aspetti che sottoponiamo alla riflessione della città. Ma soprattutto alla classe politica che oggi governa la città. Un tema così importante per la città, per il suo sviluppo economico, per la sua crescita turistica, non può essere trattato in un ambito ristretto ai politici, ai partiti, senza comunicare nulla alla città. Né può essere concepito il fatto di “prendere a scatola chiusa” e poi ratificare alla città,a cose fatte.
Questo è un argomento vitale. La scelta sbagliata ha il grosso rischio di rappresentare la pietra tombale per le terme, con il rischio concreto di vederle per sempre chiuse.
Filippo Cardinale