Terme, comitato prepara incontro con Schifani a due anni dalla marcia che fece arrabbiare Musumeci
SCIACCA. Il comitato civico Patrimonio Termale ha mostrato compiacimento per il dibattito che durante le “comunicazioni” nella seduta di ieri sera è stato dedicato alla problematica termale e al programmato incontro del 28 giugno con i vertici della Regione. In verità, come spesso accade la politica ha voluto accentrare molto su di sé l’attenzione, dando forse meno rilievo al ruolo delle associazioni che ogni giorno si battono con determinazione e da anni per riaprire le Terme. Ma ci sta che i politici cerchino di essere protagonisti ai fini del consenso.
Il comitato ricorda di essersi mosso nel richiamare l’attenzione dei parlamentari affinchè si organizzasse un incontro, ma evidenzia che anche il sindaco di era nel frattempo mosso in questa direzione. Alla politica è stato chiesto di rafforzare il contenuto delle specifiche richieste con interrogazioni parlamentari bipartisan. Ed ai consiglieri comunali era stato chiesto di attivare ogni possibile sinergia con i gruppi parlamentari presenti all’Ars.
C’è insomma una mobilitazione massiccia, anche se bisogna sottolineare come la determinazione del comitato vada avanti da anni, tanto che nel maggio del 2021 si organizzò quella marcia per le Terme voluta dal sindaco Francesca Valenti e dal deputato Michele Catanzaro per dare più visibilità al disagio di un territorio che nel palazzo del governo regionale non era ancora arrivato. Come non ricordare il disappunto del presidente Nello Musumeci nell’apprendere che per giorni tante gente di Sciacca, compresi alcuni rappresentanti istituzionali, stavano viaggiando verso Palermo per dire con forza che quel governo non aveva fatto nulla sulle Terme rispetto agli impegni presi all’atto dell’insediamento. Il comitato civico all’epoca aderì a quella forte iniziativa, ma forse in modo abbastanza morbido, preferendo seguire il percorso delle riunioni e delle lettere che fino ad oggi non hanno prodotto nessun effetto.
Oggi il comitato afferma giustamente che l’unità di tutte le componenti della città, nessuna esclusa, è un presupposto essenziale per raggiungere l’obiettivo del rilancio e valorizzazione del patrimonio termale. Anche se alcuni componenti additano la politica come responsabile della situazione attuale. “I contenuti del dibattito di ieri sera ci rassicurano e ci confortano – dice comunque il direttivo – condividiamo in pieno i contenuti propositivi un materia espressi in tutti gli interventi di ieri sera. Occorre mettere insieme forze e risorse, presentarsi alla Regione con idee, progetti e proposte ben precise”.
Il comitato civico Patrimonio Termale dice che vuole portare a Palermo per portare idee e proposte e non solo per protestare. Ma anche con Musumeci da Sciacca partivano idee e proposte, fin dalla sindacatura di Fabrizio Di Paola. Ma poi per farsi sentire c’è voluta la marcia. Speriamo che Renato Schifani, che pure rispetto al suo predecessore i comitati li incontra, capisca l’importanza delle terme di Sciacca per una corposa fetta di Sicilia oggi dimenticata per infrastrutture e servizi sanitari.
Giuseppe Recca