TERME, BUONDONNO: “SAREBBE INGESTIBILE UN ALTRO ONERE PER IL COMUNE”
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota, inviataci in redazione dopo la pubblicazione del nostro articolo sulle terme, di Alessio Buondonno, ex responsabile del Comitato civico “Salviamo le Terme”.
Caro Direttore, a scriverle è l’ ex responsabile del Comitato civico “Salviamo le Terme” Alessio Buondonno, giovane che nel dicembre 2014, appena fu comunicata la chiusura delle Terme dal governo Crocetta, ha costruito assieme ad altri giovani e ad altre realtà associative un centro di dialogo, di ascolto, di partecipazione e di analisi e vigilanza riguardo i beni e il patrimonio delle Terme di Sciacca. Comitato che ha avuto la sua naturale discesa nel silenzio, ma non di controllo e interesse, quando le promesse non mantenute, i giochi politici, la visibilità che voleva anche ottenere qualcuno all’interno del comitato stesso, era meglio sciogliere le righe e come sempre nel Dna dei saccensi, non riusciamo ad ottenere una collaborazione unica riguardo i temi della nostra città.
Arrivo al tema dei giorni nostri, e mi accorgo che desta silenzio nei confronti della città il ritorno dei beni in concessione al Comune di Sciacca. Perché ? O al cittadino non interessa nulla, oppure è così talmente stufo di sentire, che aspetta solamente chi finalmente riesce a fare i fatti. E perciò chiedo ufficialmente al Sindaco di andare ad ascoltare tutte quelle realtà associative e private che negli anni si sono occupate di Terme, creare un tavolo di trasparenza con le stesse, affinché la città possa guardare all’evolversi della situazione con occhio partecipativo, e finalmente con quell’amore per il territorio che è stato perso.
Il Comune, lo sappiamo tutti, è in condizioni economiche difficoltose, e perciò un altro onere, quali le Terme, sarebbe difficile da gestire. E perciò, io sono stato sempre contrario al ritorno del patrimonio al Comune di Sciacca, proprio perché, ancora una volta questo governo ha dimostrato come sia facile lavarsi le mani, come sia facile dare la “patata bollente”, come lei giustamente scriveva, ad un ente in crisi, quale è un comune in genere, come manifestato più volte anche dall’ANCI Sicilia. Si dimostra pressapochismo, poco buon senso. C’è comunque da apprezzare chi ha lavorato anche faticosamente negli anni barattando con la Regione una risoluzione del problema, che purtroppo vedo ardua.
Io mi voglio concentrare anche sul fattore bando, che deve essere affidato ad un advisor internazionale, perché non si può più ricadere negli errori del passato. Nell’ epoca della globalizzazione, il pubblico deve essere di caratura mondiale, sia per il bando ma soprattutto per l’ offerta turistica che non si deve più limitare al centro di cura, ma soprattutto al benessere e alla SPA.
La stagione 2019 chiamiamola che è alle porte, sì quella che si dovrà programmare con attenzione e tempo, e visti i tempi di crisi, mi appello al Sindaco affinchè possa essere inserita nel bando una clausola che permetta l’ assunzione di cittadini saccensi non solo per il lavoro dentro il Grand Hotel o gli stabilimenti, ma anche nel processo della ristrutturazione dei beni, così si può dare una boccata d’ aria alla città, dove c’è un alto tasso di disoccupazione e le imprese faticano a lavorare data la crisi edile.
Con stima, Alessio Buondonno