Se il nuovo governo dovesse interrompere il percorso fin qui intrapreso, per la risorsa termale sarebbe la fine

Venerdì prossimo sarà firmato il decreto per la pubblicazione della manifestazione di interesse. Poi la settimana successiva sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Le terme, dunque, hanno compiuto un passo avanti in quell’interminabile processo di privatizzazione (o di valorizzazione) iniziato nel lontano 1999. Una storia ignobile che negli anni ha recato grave danno alla nostra importante risorsa economica. Il passo compiuto è un punto di svolta. Bisogna dare merito al sindaco Di Paola di aver condotto una “trattativa importante con l’assessore all’Economia Gaetano Armao. Lo stesso risultato non è stato conseguito dalle terme di Acireale perché il sindaco ha ritenuto di non “ascoltare” la città.

Nella manifestazione di interesse che riguarda la risorsa termale sono state inserite una sfilza di accorgimenti venuti dalla base e che il sindaco ha fotto propri. Associazioni, sindacati, tutti insieme per proporre alcuni “paletti” a salvaguardia della risorsa termale. Un lavoro di squadra cha è stato apprezzato dalla Regione. Adesso, però, bisogna stare con i piedi per terra. Le terme di Sciacca sono più appetibili di quelle di Acireale. Quest’ultime sono gravate da ingenti ipoteche e debiti. Il patrimonio termale di Sciacca è intatto e non è aggredito da creditori. Adesso, il gioco passa ai privati. Devono essere loro a esprimere l’interesse e poi fare le offerte, piani industriali.

Speriamo che la filiera giunga a destinazione e che alla fine ci siano davvero privati interessati alla terme. Rimane il vuoto delle elezioni e l’incognita del nuovo governo regionale. Se dovesse mancare la continuità di intenti sulle terme, allora si rischierebbe di compiere un passo indietro e questo sarebbe mortale per le terme. Esse non hanno più la forza di proseguire e se il percorso intrapreso dovesse interrompersi sarebbe davvero la fine.

Archivio Notizie Corriere di Sciacca