TERME, ARMAO: “DOCUMENTI DA RIVEDERE, TROPPPI PASSAGGI FRETTOLOSI”, E DENUNCIA UNA STRANA LETTERA CON CARTA INTESTATA DEL COMUNE
Abbiamo raggiunto telefonicamente l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, l’uomo di Governo che ha competenza sulla vicenda delle terme. Un’intervista che precisa alcuni aspetti rimasti, fino ad oggi, in silenzio. Cosa grave visto che si tratta di una risorsa vitale per lo sviluppo della città e che interessa tutto il territorio. Sulla vicenda sui è voluto tacere su alcuni aspetti che sono apparsi abbastanza portatori di lacune rispetto ad un atto concessorio che, come dice lo stesso Assessore, è stato generato troppo frettolosamente e in tempi troppo sospetti, a ridosso delle elezioni regionali. Ed è sulla scorta delle dichiarazione dell’assessore Gaetano Armao che è urgente fare chiarezza con un dibattito pubblico. Le terme non sono “cosa loro”, né può la città, assistere ai margini a decisioni che, invece, la devono coinvolgere. Le terme non sono della politica, nè delle strumentalizzazioni tipiche della politica medesima. Molte dichiarazioni sono state rilasciate ultimamente, ma si scopre una realtà diversa da quella che si narra. L’assessore Gaetano Armano è stato a Sciacca nel 2010 a tracciare, in una riunione in aula consiliare, il percorso che intendeva effettuare per il bando delle terme. Adesso è indispensabile che la città sappia come stanno le cose, ma soprattutto comprenda chiaramente su quale serio percorso si intende procedere per chiudere la vicenda terme nel modo migliore. La città, i cittadini, non si fidano delle tonnellate di promesse ed enunciazioni profuse sullo sviluppo delle terme. Adesso è ora di dire basta, soprattutto alla passerella della politica.
Assessore Armao, qual è il quadro attuale relativo alla vicenda della concessione dei beni termali?
“Bisogna effettuare dei passi indietro rispetto all’approssimazione con cui si è proceduto, con documenti raffazzonati, incompleti, senza un’adeguata autorizzazione, adottati probabilmente sotto la spinta elettorale”.
Non le sembra lungo un periodo di 50 anni previsto nella concessione?
“Non si fanno scelte di lungo periodo. Le terme a Sciacca costituiscono un patrimonio straordinario. Ho rivisto il teatro Samonà, in quattro anni lo abbiamo risistemato e consegnato alla città, oggi è chiuso ed è oggetto di vandalizzazione. Questo, purtroppo, è un esempio negativo di come spesso le amministrazioni locali non hanno capacità di gestione, attanagliati da mille problemi e non riescono a valorizzare i patrimoni pubblici”.
Il Samonà come esempio di cosa non bisogna fare?
“Prendendo la vicenda del Samonà, essa mi induce ad essere molto attento nell’interesse della collettività e del patrimonio affidato. Per tale motivo bisogna riconsiderare diversi aspetti e non si può proseguire tout court senza le adeguate garanzie e cautele”.
L’atto concessorio non è stato seguito da un’approvazione di Giunta. Perché?
“Il decreto che è stato adottato deve essere rivisto anche perché da un lato c’è la precedente Giunta che ha ritenuto l’atto di competenza assessoriale. E’ stato firmato un atto concessorio che però non è stato seguito da un decreto di approvazione”.
Il Comune sollecita la Regione, come se fosse inadempiente.
“Sia l’atto di concessione che il verbale della riunione del 13 dicembre scorso prevedono che il Comune realizzi il verbale di consistenza, cosa che non ha fatto. Nella riunione di lunedì non si è non potuto constatare che il Comune non aveva compiuto atti in direzione del verbale di consistenza”.
Come intende proseguire?
“Adotterò io un decreto di concessione che però dovrà rimettere in chiaro un passaggio, frettolosamente saltato, dopo di che si potrà procedere per un percorso integrato tra Comune e Regione. L’obiettivo è quello di mettere a valore il patrimonio termale. In questo momento il Comune deve fare i suoi compiti, quali la stesura del verbale di consistenza, noi dobbiamo verificare alcune procedure e, purtroppo, modificarle perché contengono anomalie dovute alla troppa fretta”.
Dunque, la Regione si integrerà nel percorso in itinere.
“Quello che conta è che ci siamo intesi per una gestione integrata mirata alla valorizzazione del patrimonio e che non serva a questo o a quello. Una cosa singolare, che ho già segnalata, è che la mattina della riunione mi è pervenuta una lettera con carta intestata del Comune, firmata da un architetto, e da un’altra persona, che non conoscevo e che indicavano modalità di come dovesse essere gestito il patrimonio termale e da chi. Queste cose credo non servono a nessuno. Ho avvisato il sindaco e promosso gli accertamenti del caso. Sarà anche il sindaco a fare le verifiche di competenza. Dobbiamo puntare al meglio, Sciacca merita il meglio che esista in Europa. Come dimostra la vicenda Rocco Forte, quando Sciacca mira in alto può ottenere primati eccellenti, quando, invece, ci infiliamo nelle microcose non arriviamo a nulla. L’intendimento è quello di volare alto. C’è di certo che la Regione non lascerà il Comune da solo.
Dunque, state lavorando per rimuovere quelle zone grigie che hanno caratterizzato la nascita e il contenuto dell’atto di concessione sottoscritto il 25 ottobre scorso?
L’atto di concessione stipulato rimane, ma lo consideriamo parte iniziale, ma adesso dobbiamo declinare in modo molto puntuale tutti i passaggi di cogestione di questo patrimonio. E’ giusto che questo patrimonio sia gestito in modo integrato, ma gli atti tra enti pubblici devono seguire passaggi a norma di legge”.
Filippo Cardinale