TENTO’ DI UCCIDERE L’EX MOGLIE, 10 ANNI E 4 MESI DI RECLUSIONE PER ALESSANDRO TAVORMINA
Il fatto avvenne il 6 giugno dello scorso anno, a Sciacca in via Marco Polo. I proiettili sfiorarono la donna e lasciarono il segno sulla carrozzeria della Mercedes. Per la difesa, Tavormina era a casa
La decisione del Gup del tribunale di Sciacca, Luisa Intini, pesa 10 anni e 4 mesi di carcere per il trentaquattrenne riberese Alessandro Tavormina, accusato di tentato omicidio dell’ex moglie. Una pena che è già al netto di un terzo come previsto dal rito abbreviato, ma che è più alta di un anno rispetto a quella richiesta dal pubblico ministero Alessandro Moffa nella sua discussione dello scorso 6 giugno. Inoltre, il giudice ha deciso una provvisionale di 3 mila euro di risarcimento danno, rimandando in sede civile la richiesta di 100 mila euro richiesta dalla donna costituitasi parte civile.
I fatti risalgono al 6 maggio dello scorso anno. Secondo la ricostruzione della pubblica accusa, Tavormina avrebbe sparato all’auto sulla quale viaggiava l’ex moglie. Sparatoria che si sarebbe consumata a Sciacca in via Marco Polo. L’uomo sarebbe stato a bordo di una Fiat Punto, notata dal specchio retrovisore dalla donna.
Per la difesa di Tavormina, costituita dagli avvocati Giovanni Di Caro e Calogero Vella, il riberese sarebbe estraneo ai fatti contestati in quanto nelle ore in cui avvenne il fatto si trovava nella sua casa di Ribera.
La Mercedes, sulla quale viaggiava l’ex moglie di Tavormina, venne raggiunta da cinque colpi di pistola (arma mai ritrovata). La donna rimase fortunatamente illesa, fu solo sfiorata dai proiettili che lasciarono, invece, i segni sulla carrozzeria. Dopo gli spari, la donna iniziò la corsa in direzione della caserma sede della Compagnia dei carabinieri.