TENTATO OMICIDIO, IN APPELLO ASSOLTO VINCENZO SCOMA, CONDANNATO IL FRATELLO

La Terza Sezione della Corte di Appello di Palermo ha riformato parzialmente la sentenza di primo grado inflitta dal giudice Antonino Cucinella del Tribubale di Sciacca. Sentenza che aveva inflitto cinque anni di reclusione al riberese Stefano Scoma, accusato di tentato omicidio nei confronti di un altro giovane del luogo. Tre anni e due mesi di reclusione erano stati inflitti al fratello Vincenzo, riconosciuto colpevole di concorso anomalo nel tentato omicidio il fratello.

La Corte di Appello ha riformato la sentenza di primo grado che riguarda Vincenzo Scoma, difeso dall’avvocato Accursio Piro, assolvendolo per non aver commesso il fatto.

Il fatto risale all’ottobre del 2015. I due erano stati arrestati dai carabinieri pochi minuti dopo una partita a biliardo dentro una sala giochi del centro che rischiò di trasformarsi in tragedia. Durante una discussione, generata per futili motivi, Vincenzo Scoma avrebbe tirato fuori un coltello a serramanico, poi strappatogli di mano dal fratello Stefano che accoltellò alla schiena il malcapitato, perforandogli un polmone.

I Carabinieri erano risaliti subito ai due fratelli dopo essere stati avvisati dai sanitari del pronto soccorso dell’ ospedale di Ribera i quali avevano appena prestato le proprie cure al giovane ferito, giunto nell’area di emergenza con una ferita d’arma da taglio sul dorso. I Carabinieri Stefano e Vincenzo Scoma presso la loro abitazione, arrestandoli e rinvenendo anche il coltello usato. Arma già ripulita e nascosta nella vicina campagna.


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