TEATRO SAMONA’: “FINALMENTE DOPO 33 ANNI LA VERITA'”, DICE L’ARCH. FERRARA E PONE 3 DOMANDE AI POLITICI

Il nostro giornale sta ospitando un interessante dibattito tra il responsabile del procedimento dei lavori in corso al teatro Samonà, ingegnere Salvatore Pirrone, e l’architetto Paolo Ferrara. Il nocciolo della vicenda è la tinteggiatura di alcune parti in cemento del teatro.

A tal proposito, l’ingengnere Pirrone ha chiarito (vedi articolo apposito)che ” i lavori attualmente in corso riguardano solo una prima parte di quelli complessivamente necessari per il recupero ed il completamento del Teatro e non comprendono il trattamento, il recupero delle pareti esterne in c.a. a faccia vista che dovranno essere oggetto di apposito e distinto intervento attualmente non ancora finanziato.Altresì, si ritiene di puntualizzare che le superfici a faccia vista (dei volumi del Teatro e dei corpi scala) sono state oggetto di accurata campagna di indagini, rilievi e prove, che hanno consentito di accertare lo stato di consistenza ed il degrado dell’opera e quindi di individuare gli interventi necessari. In considerazione del degrado rilevato, nelle more dell’indispensabile intervento di recupero delle partiture esterne in c.a. a faccia vista, è stata disposta l’effettuazione di alcuni interventi (provvisori) di risanamento e messa in sicurezza della superficie in c.a. dei “corpi scala esterni”, allo scopo di interromperne l’ulteriore degrado ed, anche, per consentire la collocazione su di essi dei nuovi infissi esterni (corpo di fabbrica “A” – volume tronco conico + corpi scala) e dei corpi illuminanti.Nessun altro intervento sulle superfici esterne sarà realizzato nel corso del presente appalto, che si avvia verso la chiusura dei lavori prevista per fine luglio. Mi sento comunque di assicurare l’architetto Ferrara che qualora venissero finanziate le ulteriori opere di risanamento strutturale dei corpi esterni, le stesse saranno eseguite nel rispetto delle attuali finiture (c.a. a faccia vista) con getto di betoncino reodinamico in cassero ligneo autoportante e quindi senza alcuna pennellatura di colore. Riguardo alle predette opere di risanamento strutturale si precisa che riguarderanno, anche, le superfici provvisoriamente trattate con le tecniche che hanno suscitato le critiche dell’Architetto Ferrara”.

L’architetto Ferrrara, oggi chiude il cerchio scrivendoci che

” la nota inviata al Corriere di Sciacca da parte dell’ingnegnere Pirrone è estremamente professionale e, soprattutto visto l’argomento trattato, assolutamente lodevole poiché, una volta tanto dopo 33 anni, la situazione viene spiegata senza remore, con chiarezza e con onestà. Detto ciò, non ci resta che prendere atto che :

• L’intervento in atto, sbandierato quale “completamento” dai politici di turno, non è altro che un semplice avanzamento dei lavori poiché, come rimarcato dall’ing. Pirrone, mancano i finanziamenti per l’intervento di restauro conservativo del cemento faccia-vista.

• La tinteggiatura stesa a protezione di alcune parti dell’opera dovrà essere poi rimossa, con ulteriori aggravi di spesa.

Desidero precisare che la mia delusione non riguarda certamente le professionalità impegnate nel lavoro di semi completamento e che le domande sulle modalità dell’intervento in atto scaturivano dall’avere sposato la teoria del “conservare e non restaurare”, ovvero mantenere il valore materico che l’opera, qualsiasi opera architettonica, porta su di sé.

Le note dell’ing. Pirrone sono un raggio di sole nel cielo nuvoloso e, dunque, faccio io un passo indietro: invece di chiedere lumi sulle modalità storico-critiche dell’intervento, chiedo agli amministratori che hanno vantato nel loro curriculum il “completamento del Samonà”:

Sapevate che non si trattava di “completamento”?

E, se sì, perché lo avete fatto passare per tale?

E adesso, avete qualcosa da dire al proposito?

Considerazione finale: i politici devono finirla di raccontare la realtà per quello che non è; devono capire che l’ottenimento di un risultato deve essere, in primis, “civico” e non “politico”. Ottenere finanziamenti e sbandierarli ai quattro venti non è sufficiente a portare avanti una politica di risanamento socio culturale, per la bontà della quale serve dire la verità, quella che l’ing. Pirrone non ha esitato a rendere pubblica.

Nel nostro caso una verità triste: l’opera di Samonà ridotta alla stregua delle palazzine lasciate esternamente al rustico (a Sciacca ne abbiamo una marea…) ma con gli appartamenti internamente finiti e rifiniti. Ridiamoci su: essendo notoria la sua avversione verso il matrimonio, Einstein diceva: “il matrimonio è il tentativo fallimentare di trasformare un caso in qualcosa di duraturo”. Traslando questa massima del genio tedesco alla politica saccense, avremmo: “il voto è il tentativo (speranzoso) fallimentare di trasformare un caso (la politica per il bene della città) in qualcosa di duraturo”.

Paolo GL Ferrara

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