TASSA RIFIUTI, IL CENTRO COMMERCIALE NATURALE CHIEDE CHIAREZZA ALL’AMMINISTRAZIONE E AL CONSIGLIO COMUNALE

“Egregio Signor Sindaco, alla luce dell’attuale dibattito in corso (TARES o TARSU), oltre che nelle sedi istituzionali, nelle emittenti locali ma anche in tutta la città, ci sembra doveroso comunicarle le nostre sensazioni in proposito, considerando l’evidente convincimento dell’Amministrazione Comunale, di mantenere la TARSU anche per il 2013”.

Il Centro Commerciale Naturale ha scritto una lettera, firmata dal presidente Fabio Venezia, al sindaco Fabrizio Di Paola. I commercianti sono preoccupati sull’incidenza della tassa sui rifiuti che avrà nell’economia delle loro aziende.

In considerazione del fatto che la copertura del servizio di raccolta dei rifiuti dovrà essere del 100%, i commercianti evdienziano come  “sia indiscriminato fare gravare la Tares solo su alcune attività commerciali (bar, ristoranti, fiorai e ortofrutta) e alcune utenze domestiche per famiglie con 4 o più componenti”. 

” E’ nostro convincimento- scrive il sodaliziod el commercianti- che le nostre attività commerciali pagano sin dal 2001 in modo esagerato la TARSU e che altri aumenti sarebbero difficilmente sopportabile per le nostre casse”.

Il Centro Commerciale Naturale evidenzia come i “mq. di tutti gli edifici della città sono 2.200.000 circa, rispettivamente mq. 1.800.000 le abitazioni civili e mq 400.000 le attività commerciali”, mentre il peso della tassa “è caricato per il 60% alle abitazioni e per il 40% alle attività commerciali”.

Per i commercianto non si “capisce quale criterio sia stato adottato per compilare il regolamento sulla Tarsu nel 2001″. ” Alla luce di questi nuovi dati- continua la lettera del Centro Commerciale Naturale” –  e di una precisa e nostra dettagliata ricerca, attribuendo a ogni singola tipologia di attività commerciale il coefficiente potenziale di produzione rifiuti in kg/mq anno, divulgato dal Ministero, sembrerebbe risultare una produzione di rifiuti da attribuire alle Attività Commerciali in generale al 17%, mentre alle abitazioni all’83%. Se fosse veritiera la nostra tesi, lei capisce Sig. Sindaco, che si raggiungerebbe la cifra di € 5.700.000,00 con i costi di € 2,42 al Mq per le attività commerciali e di € 2,63 per le abitazioni, naturalmente applicando la TARES si giungerebbe quell’equità tanto ambita da tutti, ma mai ottenuta”.

I commercianti citano la legge 28 ottobre 2013, n. 124 pubblicata in G.U. Serie Generale n. 254 del 29-10-2013 che contiene alcune novità di rilievo favorevoli alla cittadinanza. “La copertura della percentuale dei costi eventualmente non coperti dal gettito del tributo è assicurata attraverso il ricorso a risorse diverse dai proventi della tassa, derivanti dalla fiscalità generale del comune stesso; per i comuni intenzionati ad applicare la TARES, un’altra importante novità che prevede l’introduzione di ulteriori riduzioni ed esenzioni che tengano conto altresì della capacità contributiva della famiglia, anche attraverso l’applicazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). Nella stessa legge si evincono le esenzioni per la quantità di rifiuti avviati all’autocompostaggio. Con tale ultima disposizione, si consente alle Amministrazioni Locali di applicare un filtro ai brutali calcoli che la TARES può freddamente produrre, e quindi prevedere delle riduzioni ed esenzioni alle famiglie che in questo periodo non vivono una situazione economica favorevole”.

Per tali motivi, i commercianti attendono la decisione che assumerà il Consiglio Comunale.

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