TARIFFE IDRICHE, DI PAOLA SCRIVE ALL’AUTORITA’ PER L’ENERGIA ELETTRICA E IL GAS: “INACCETTABILE IL METODO TARIFFARIO”
“L’entrata in vigore della nuova deliberazione porterebbe ad un ulteriore aggravamento di tale critica situazione con paventati risvolti anche di carattere sociale”
“La delibera contiene elementi inaccettabili che intendiamo respingere con forza”. È quanto scrive il sindaco Fabrizio Di Paola in una lettera inviata all’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas avente ad oggetto “. Questa la lettera inviata.
All’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas
Piazza Cavour, 5 20121 -MILANO
e p.c. Al Commissario dell’ATO Idrico Ag. i
Piazza Trinacria – Zona Industriale 92021 – ARAGONA (AG)
Al Presidente della Regione Siciliana Piazza Indipendenza, 21
PALERMO
Alla IV” Commissione dell’ARS Palazzo dei Normanni
PALERMO
All’Assessore Reg.le ali ‘Energia Via U La Malta, 87/89
90146 PALERMO
Oggetto. Osservazioni alla deliberazione n. 643/2013/RIIDR.
Il 27 dicembre 2013 l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ha approvato con Deliberazione n. 643/2013/RIIDR la metodologia e le procedure per determinare le tariffe degli anni 2014 e 2015 del servizio idrico integrato.
In data 24/02/2014 il Commissario dell’ ATO IDRICO della Provincia di Agrigento ha consegnato detta deliberazione ai Sindaci della Provincia.
Questo Comune con nota prot. 1048 del 18/03/2014 , nel condividere le ragioni della protesta del Sindaco del Comune di Pistoia, ha manifestato le perplessità e le preoccupazioni in ordine agli effetti della deliberazione dell’A.E.E.G. sulla applicazione del metodo tariffario. In data 27/03/2014 nel corso di una riunione svoltasi presso la Sede dell’ATO AGI è stato presentato ai Sindaci presenti il Piano di investimenti dell’ATO in ordine al quale si è richiesta l’incidenza di detti investimenti sul Piano Tariffario.
I Tecnici dell’ATO in detta sede hanno rappresentato l’impossibilità allo stato, di poter rappresentare l’incidenza di detti investimenti sulle tariffe. Il Comune di Sciacca nell’occasione, ha quindi chiesto di non procedere all’approvazione del Piano degli Investimenti sino a quando non sarà dato conoscerne il riverbero sulle tariffe del servizio che saranno applicate agli utenti. Si ritiene quindi che le Amministrazioni Comunali della Provincia di Agrigento non sono state nelle condizioni di partecipare al procedimento di cui alla deliberazione dell’A.E.E.G. ed esprimere quindi le osservazioni alla stessa.
Si ribadiscono pertanto entro il termine del 31/03/2014, direttamente a codesta A.E.E.G. le osservazioni già rappresentate con la nota del 18/03/2014 di seguito indicate. La delibera, che è stata assunta dopo un percorso di consultazione, contiene elementi inaccettabili che intendiamo respingere con forza. In primo luogo si ripropone sostanzialmente lo stesso metodo di calcolo del Vincolo del Ricavo Garantito già inserito nel Metodo Tariffario Transitorio, che prevede le componenti degli oneri finanziari e fiscali a sostituire di fatto la quota di remunerazione del capitale investito, cancellato dal referendum popolare dei giugno 2011.
In secondo luogo si propone una illusoria discrezionalità per enti d’ambito, chiamati a scegliere tra quattro schemi regolatori dipendenti dai rapporto tra numero degli investimenti e capacità di finanziamento, inversamente proporzionale all’aumento della tariffa conseguente: gli enti d’ambito saranno quindi costretti nella tagliola tra la previsione degli investimenti necessari con relativo adeguamento esponenziale della tariffa e la rinuncia a interventi fondamentali per garantire l’erogazione e la qualità del servizio, dall’acquedotto fino alla depurazione e sistema fognario, per i qualiul’Italia è responsabile di infrazione per gli standard europei. Riteniamo il contenuto di questa delibera dell ‘AEEG irricevibile e inattuabile, perché oltre a continuare a ignorare l’esito del referendum propone una procedura del tutto paradossale, per la quale i soggetti controllati possono decidere al posto dei soggetti controllori. Questa delibera dell’AEEG rappresenta una grave lesione dell’ordinamento democratico e va decisamente respinta.
Si Ritiene altresì che il Piano degli Interventi, della tariffa per gli anni 2014 e 2015, il Piano Economico e Finanziario e la Convenzione eventualmente adottati dall’ATO AGI ovvero direttamente dal Gestore, non risultano supportati dalla conoscenza, partecipazione e condivisione delle Amministrazioni Locali, con evidenti e chiari vizi che ne minano la legittimità.
La presente viene indirizzata altresì ai Commissario dell’ATO AGI per ogni competente determinazione, e si fa appello al Presidente della Regione Siciliana, affinché promuova ogni iniziativa volta alla revoca immediata della delibera 643/2013, ed avvii rapidamente un processo di attuazione dei principi normativi contenuti nella L.R. n. 2/2013. D’altronde, come già rappresentato in sede di incontro all’Assessore Regionale all’Energia, la situazione in provincia di Agrigento, risulta già particolarmente critica, a fronte della disuguaglianza venutasi a creare tra Comuni che hanno consegnato le reti all’ATO Idrico e Comuni che a suo tempo non adottarono tale adempimento normativo.
L’entrata in vigore della deliberazione in oggetto porterebbe ad un ulteriore aggravamento di tale critica situazione con paventati risvolti anche di carattere sociale.
Per tali ragioni è stata richiesta apposita audizione alla IV Commissione dell’Assemblea Regionale Siciliana di cui si attende riscontro.