Tar dice no a impianto trattamento rifiuti organici nel territorio di Montallegro
Bloccato l’impianto integrato per il trattamento e recupero di Frazione organica da raccolta differenziata che doveva essere realizzato a Montallegro
MONTALLEGRO- E’ stato accolto dal Il Tar si Palermo il ricorso del Comune di Montallegro. I giudici amministrativi hanno detto no alla realizzazione alla realizzazione dell’impianto integrato per il trattamento e recupero di rifiuti organici. Nel 2017, la Catanzaro costruzioni srl aveva ottenuto dalla Regione Siciliana i provvedimenti autorizzativi che, però’ vennero contestati, in un primo momento e sotto vari profili, in sede di conferenza dei servizi dal Comune di Montallegro. Alla fine sebbene dell’istruttoria si rilasciava alla ditta CATANZARO il veniva parere favorevole per la realizzazione dell’impianto. Il Comune di Montallegro, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Vincenzo Airò, impugnava innanzi al Tar Palermo tutti i provvedimenti ottenuti dalla ditta Catanzaro, censurando, tra l’altro, il mancato rispetto della distanza minima di 3 km tra l’impianto da realizzare ed il centro abitato dello stesso comune. I difensori evidenziavano che i provvedimenti di assenso erano stati rilasciati dalle amministrazioni regionali competenti a seguito di una falsa rappresentazione delle distanze prodotte dalla ditta e come tali distanze non avrebbero potuto considerarsi conformi ai criteri di misurazione previsti dal Piano di gestione dei rifiuti.
Il Tar Palermo, con ordinanza del maggio 2023, ha disposto la verificazione dei luoghi per accertare la effettiva distanza dell’area destinata all’impianto dal centro abitato e ha nominato verificatore il preside della facoltà di ingegneria e architettura dell’Università Kore di Enna, che a sua volta ha delegato la docente Mariangela Liuzzo. A seguito della disposta verificazione, il verificatore ha osservato, in conformità con quanto disposto dalla normativa di settore, che la distanza dal perimetro del centro abitato si intende misurata dalla recinzione dell’impianto e, che nel caso di specie, dall’analisi grafica e planimetrica condotta dallo stesso risulta che l’effettiva distanza dell’area destinata all’Impianto integrato per il trattamento e recupero di frazione organica da raccolta differenziata (Ford) della ditta Catanzaro costruzioni srl dal centro abitato di Montallegro risulta inferiore alla soglia dei 3 Km. Il Tar ha preso atto delle risultanze della disposta verificazione che ha confermato quanto rilevato in giudizio dal Comune di Montallegro in merito al mancato rispetto della distanza minima ed inoltre, ha ritenuto altresì fondata la censura mossa dagli avvocati Rubino e Airò in difesa del Comune di Montallegro in merito alla violazione del vincolo boschivo.