TAR COMMISSARIA MINISTERO ECONOMIA, RIBERESE VINCE RICORSO

La sig.ra C.M. di Ribera di 72 anni aveva proposto un ricorso davanti al Tar Sicilia contro il comune di Ribera ma dopo undici anni di pendenza il giudizio non risultava ancora definito. Pertanto la ricorrente promuoveva un giudizio davanti la Corte di Appello di Palermo, ai sensi della c.d. legge Pinto, chiedendo un indennizzo per l’eccessiva durata del processo.

La Corte di Appello di Palermo accoglieva il ricorso e condannava il Ministero dell’economia e delle finanze al pagamento della somma di euro settemilasettecento oltre interessi legali dalla data di deposito del ricorso al saldo ma il ministero dell’Economia non eseguiva la sentenza. Ed allora la signora riberese proponeva un ricorso davanti al Tar Sicilia, con il patrocinio dell’avv. Girolamo Rubino, per l’esecuzione del giudicato nascente dalla decisione della corte d’appello di Palermo, chiedendo la nomina di un commissario ad acta per l’ipotesi di ulteriore inadempienza.

Si è costituito in giudizio per chiedere il rigetto del ricorso il ministero dell’Economia e delle finanze, in persona del ministro pro tempore, rappresentato e difeso dall’avvocatura distrettuale dello stato dii palermo, per chiedere il rigetto del ricorso. Il Tar Sicilia Palermo, Sez. 3, Presidente f.f. e relatore la dr. ssa Federica Cabrini, ritenendo fondato il ricorso patrocinato dall’avv. Girolamo Rubino lo ha accolto ed ha ordinato al ministero dell’Economia e delle finanze di eseguire il giudicato nascente dalla decisione della corte di appello di Palermo entro sessanta giorni, nominando commissario ad acta per l’ipotesi di ulteriore inadempienza il dirigente della direzione centrale dei servizi del tesoro e condannando il mimnistero dell’economia e delle finanze anche al pagamento delle spese di giudizio, liquidate in euro 500.

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