Switch off televisivo, i nuovi canali delle tv locali agrigentine tra confusione e crisi

SCIACCA. La rivoluzione digitale televisiva è arrivata anche in provincia di Agrigento ed ha determinato, oltre al cambio nelle numerazioni dei canali tv, anche molta confusione tra i telespettatori e dubbi sugli imprenditori delle emittenti televisive storiche presenti nel territorio. Il passaggio alla nuova tv digitale sta riguardando tutto il territorio nazionale e tutte le reti, tanto quelle nazionali quanto quelle locali.

E’ un vero e proprio processo di cambiamento tecnologico che si completerà nei prossimi mesi con l’adozione di uno standard di ultima generazione per le trasmissioni sul digitale terrestre. I telespettatori hanno dovuto risintonizzare il televisore per continuare a vedere i propri canali preferiti e abituarsi alle nuove numerazioni. Ma mentre i dispositivi più moderni hanno effettuato l’aggiornamento in automatico, altri televisori hanno richiesto la risintonizzazione manuale attraverso l’accesso all’apposita voce del menù. L’aggiornamento è cominciato il 2 maggio ma non tutti gli agrigentini sapevano cosa stesse accadendo, ancora oggi ai numeri di telefono delle emittenti televisive locali arrivano centinaia di telefonate al giorno per chiedere il numero del nuovo canale. Con questo articolo forniamo informazioni utili ai nostri lettori.

La riorganizzazione progressiva rientra nel Piano Nazionale di Assegnazione con la ripartizione delle frequenze tra le emittenti televisive italiane. In tutta Italia, ma in particolare in Sicilia, il nuovo switch off è stato preceduto dalle proteste delle emittenti locali, costrette a partecipare ad un apposito bando nazionale e poi, dopo l’assegnazione delle frequenze, a sottoscrivere un contratto d’affitto con gli operatori di rete nazionali a costi ritenuti elevati, tra i 30 ed i 40 mila euro all’anno. Le associazioni hanno pure promosso una raccolta firme per sensibilizzare le istituzioni rispetto alla mancanza di frequenze e agli elevati costi d’affitto della capacità trasmissiva, ma non c’è stato nulla da fare.

In provincia di Agrigento, pur in presenza di prospettive future incerte, al momento quasi tutte le emittenti storiche sono presenti nei canali dei nostri televisori. Anche chi non ha avuto assegnata una frequenza, ha trovato un modo per restare a contatto con i propri telespettatori. E chi prefigurava una chiusura per l’impossibilità di pagare il primo acconto trimestrale al fornitore di rete, è riuscito a farcela, sperando di potere continuare a farlo anche nei prossimi mesi attraverso il risparmio che ci sarà in termini di costi di energia per il funzionamento degli impianti di trasmissione e per la loro manutenzione, ormai non più utilizzati.

La prima tv della nostra provincia ad essere presente nella nuova numerazione è Tele Monte Kronio di Sciacca: è al numero 80. Si tratta di un’emittente cooperativa comunitaria nata nel 1980, formata oggi dagli stessi dipendenti e con tante produzioni locali. Segue al canale 91 Tele Radio Canicattì, al 92 Tele Video Agrigento, al 95 c’è Studio 98 di Racalmuto, al 97 Agrigento Tv e al 99 Sicilia Tv di Favara. Esclusa dall’assegnazione delle frequenze, Tele Radio Sciacca è comunque in onda sul canale 86 dopo avere raggiunto un accordo con la tv trapanese Alpa di Alcamo che ospiterà le storiche edizioni del Tg. E’ entrata nella fase successiva di assegnazione della capacità trasmissione Tv Europa Canicattì, che ha usufruito della ulteriore disponibilità di frequenze e proprio ieri ha avuto dal Ministero la comunicazione del nuovo canale, il 185, per cui potrà tornare a trasmettere regolarmente. Anche un’altra storica azienda come Teleacras al momento è costretta a trasmettere i propri programmi solo sul web, ma riferisce di essere anch’essa in attesa di un nuovo canale per potere tornare in video via etere. In alternativa sarebbe pronto accordo con un’emittente che ha ottenuto la capacità trasmissiva.

Il passaggio al nuovo standard di trasmissione del digitale terrestre consentirà gli utenti di poter godere di una qualità delle immagini e di ricevere ulteriori canali, mentre alle emittenti darà la possibilità di trasmettere in più province ed ampliare così il proprio bacino d’utenza. Ma quasi tutte oggi hanno personale ridotto al lumicino e una produzione che non può andare oltre un quotidiano di informazione che viene replicato più volte al giorno.

E’ più vasto anche il bacino commerciale, ma ciò che oggi viene proposto ai telespettatori, oltre al tg cittadino, è un mix di produzioni preregistrate di taglio nazionale che hanno davvero poco appeal dal punto di vista commerciale. Ecco perche tra gli imprenditori televisivi agrigentini c’è chi continua a sognare un’unica grande emittente televisiva che copra tutto il territorio con una programmazione davvero locale di alta qualità e professionalità. Ma di questo se ne potrà riparlare nei prossimi mesi, quando con costi e benefici in mano potranno stilare un primo bilancio sulla nuova realtà dell’etere.

Fonte La Sicilia