SVILUPPO ITALIA-SICILIA: VERSO LA LIQUIDAZIONE. LEANZA: “SCELTA ASSURDA”
E’ sempre più a rischio il futuro di Sviluppo Italia Sicilia, società che in 13 anni di attività ha contribuito a far nascere oltre 17 mila nuove imprese.
I 76 dipendenti della società sono senza stipendi da 2 mesi, senza buoni pasto da maggio e hanno indetto il loro primo sciopero perché la società è “con l’acqua alla gola”.
Lancia l’allarme il segretario della Fisac Cgil di Palermo Gino Ridulfo: “Ci auguriamo di aver e risposte concrete. Queste sono le prime due giornate di lotta indette. E’ chiaro che chiediamo non parole ma fatti. La situazione è talmente drammatica che se non viene adottato un provvedimento finanziario immediato la società va in liquidazione”.
Lino Leanza,leader di Sicilia Democratica tuona: “Assurda la liquidazione proprio ora che la Sicilia ha bisogno degli interventi di incubatori d’impresa. Sarebbe una scelta assurda, una sconfitta per la Sicilia che oggi più che mai ha bisogno di incubatori di impresa e di attività a sostegno dello sviluppo”.
“Lasciare che Sviluppo Italia Sicilia vada in liquidazione-continua Leanza- significherebbe che la Sicilia rinuncia agli interventi programmati con Invitalia. In pratica nell’isola non avremmo più quel sostegno alle imprese che invece continuerebbe ad esistere nel resto d’Italia”.
“Bisogna ricordare anche – continua Leanza – l’importanza dell’incubatore d’impresa di Catania all’interno del quale si stanno sviluppando esperienze importanti e stanno crescendo professionalità ed attività”.
“Non si può abbandonare l’eccellenza e dimenticare quanto di buono si è fatto e si sta facendo. Occorre lavorare per il salvataggio non solo dei 76 dipendenti ma anche e soprattutto per salvaguardare le professionalità maturate, le eccellenze sviluppate o in via di sviluppo, le imprese avviate e che si potranno avviare, perché attraverso questo genere di attività passa il rilancio dell’economia e lo sviluppo della Sicilia”, conclude Leanza.