SUOLO PUBBLICO, SCENDE IN CAMPO L’ASSOCIAZIONE “URBANCENTER”: “ILLEGITTIMO IL TEMPO PREDETERMINATO DI 6 MESI”

Noi giorni scorsi si è aperto, sul nostro giornale, un dibattito sul tema dell’occupazione del suolo pubblico, nel quale sono intervenuti la Confcommercio,prima, e l’assessore Ignazio Bivona, dopo. Oggi, sul tema, giunge una nota dell’associazione “Il Cittadino Protagonista”, a firma del presidente Dino Tanto. L’intervento dell’associazione è incentrato sui criteri di distinzione fra occupazione permanente e temporanea.

Questa la precisazione. 

L’occupazione permanente è sempre fondata su un’atto di concessione che disciplina gli obblighi del concessionario sull’utilizzo del suolo pubblico con specifico della durata; condizione necessaria del carattere permanente è che la durata non sia inferiore all’anno, da non intendere soltanto come  condizione assoluta di occupazione, ma può consistere anche nella  disponibilità dell’area di fronte a terzi.

L’occupazione temporanea ha come condizione che la sua durata è inferiore ad un anno, e non è soggetta ad uno specifico atto amministrativo da parte dell’ente, ad esempio, un’istanza del singolo a cui segue l’autorizzazione che disciplina obblighi, attività e durata (che non può derogare all’elemento essenziale del tempo, inferire ad un anno) lett.b com.1art. 42 e succ.mod. 

Per l’Associazione, l’occupazione permanente  la durata non è inferiore ad un anno; mentre l’occupazione temporanea    ha una durata inferiore ad un anno.

Nell’occupazione permanente la tassa è dovuta per anno solare, a ciascuno di tale  anno corrisponde un’obbligazione tributaria autonoma (in applicazione del  regolamento comunale).   

Nell’occupazione temporanea la tassa è determinata alla singola fattispecie  dell’occupazione, incidendo l’effettiva superficie occupata, la durata, l’ambito della categoria fissata dal regolamento.   

L’Associazione giunge alla conclusione che poichè la fattispecie del contraddittorio riguarda soggetti passivi titolari di  autorizzazione amministrativa (commerciante) o di somministrazione di alimenti e  bevande (pubblici esercizi) gli stessi hanno facoltà di scelta per la forma permanete  o temporanea secondo la propria valutazione di produttività aziendale.   

Nella concessione dell’occupazione permanente, il titolare potrà utilizzare lo spazio per l’intero anno o per determinati periodi (nella prescrizione della concessione) fermo restando che l’ente per sopravvenute ed impreviste esigenze urbanistiche ne                       vieti l’occupazione per un determinato breve tempo. 

Ritornando a puntualizzare la condizione essenziale per definire la concessione permanente è la durata non  inferiore ad un anno.  Pertanto risulterebbe illegittimo il provvedimento che impone un tempo predeterminato (come sostenuto dall’ente di mesi sei 6). 

Unico criterio distintivo che effettua il legislatore e solamente su base annuale.  Nell’occupazione temporanea (periodo inferiore all’anno)nonsihaprovvedimentodi  concessione ma semplice autorizzazione con precisi obblighi al titolare, quali la  durata, l’uso che se ne farà dello spazio, norme di sicurezza per la collettività (vedi   per esempio quelle del settore edile).   

Questo intervento nasce dalla finalità dell’associazione URBANCENTER che intende agevolare un R03; punto incontro dove i  cittadini si integreranno nella partecipazione tra pubblico e privato per migliorare il  rapporto tra amministratori – burocrati – cittadino utente.   

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