Sulla crisi idrica nuovo attacco all’amministrazione Termine: “Non sa pianificare e trovare soluzioni concrete”

I gruppi consiliari di opposizione sollevano anche il problema dei rimborsi agli utenti che Aica non ha ancora corrisposto

SCIACCA. Anche i gruppi consiliari di opposizione, dopo il coordinatore cittadino DC Giuseppe Milioti, attaccano l’amministrazione comunale sulla gestione della crisi idrica, richiamando l’affermazione di qualche giorno fa in occasione della sistemazione dei pozzi Carboj.

Nel contestare con forza le affermazioni con toni trionfalistici e l’attività dell’assessore ai servizi a rete Alessandro Curreri, i consiglieri di DC, FDI, Forza Italia, MPA, Lista Messina e Sciacca 2022, pongono l’attenzione sul rimborso promesso da Aica a quegli utenti che nei mesi estivi hanno dovuto pagare di tasca propria il costo del trasporto dell’acqua ai privati.

Per l’opposizione, sul disservizio Aica ci sono gravi responsabilità dell’amministrazione comunale: “Un’altra promessa di Aica caduta nel dimenticatoio – scrivono – mentre chi governa la città continua a sfoggiare un totale e inaccettabile menefreghismo. Insieme all’affermazione che Sciacca ha finalmente risolto la sua emergenza idrica, l’amministrazione sembra vivere in un universo parallelo dove i rubinetti sgorgano come fontane e le autobotti sono solo un lontano ricordo”.
E poi le critiche al neo assessore Curreri: “Ha dichiarato conclusa l’emergenza, ignorando il fatto che numerose famiglie continuano a fare i conti con rubinetti a secco e disagi quotidiani. Per lui – aggiungono – l’importante è l’annuncio, il titolo ad effetto, il colpo di teatro. Nel frattempo, i cittadini di Sciacca continuano a rifornirsi con autobotti, a razionare l’acqua e a chiedersi se per caso l’assessore stia parlando di un’altra città”. Per i gruppi consiliari di opposizione, l’amministrazione Termine sembra più impegnata a scrollarsi di dosso ogni responsabilità. E aggiungono che sono sempre stati disponibili a collaborare per risolvere la crisi: “Servirebbe un’amministrazione competente, autorevole e attenta – concludono – l’emergenza idrica non si risolve con i proclami e nemmeno negandone l’esistenza”.