SUL FILO DEL RASOIO L’INVESTIMENTO DI ITALIA TURISMO
Italia Turismo potrebbe dirottare l’investimento altrove. Ieri l’udienza fallimentare per il contenzioso per gli ex terreni Sitas. Necessita un’altra Ctu, ma i tempi si allungano. Italia Turismo avrebbe, però, alcuni assi nella manica da giocare
Italia Turismo è sul punto di decidere se dirottare l’investimento turistico, in località Monterotondo (che sarà gestito dal gruppo Sol Melià), e investire altrove, dove la burocrazia non pone ostacoli a catena, e dove vi è davvero la voglia di far sviluppare il territorio. E così, mentre l’Amministrazione comunale è intenta nelle interminabili riunioni di verifica e di ricomposizioni delle continue lite, il territorio saccense rischia concretamente di vedersi sfuggire un’importantissima occasione di sviluppo. Che investire in Sicilia sia difficile, il mondo intero lo sa. Che proprio in provincia di Agrigento tutto diventa difficilissimo, lo sa pure. E in tale contesto, Sciacca diventa leader, basta ricordare le vicissitudini del Verdura Golf & SPA Resort di Sir Rocco Forte, ancora oggi non finite.
Ieri si è celebrata a Palermo, l’udienza dinanzi al giudice fallimentare De Gregorio, per porre fine al contenzioso sugli ex terreni della Sitas. Un’avventura che prosegue da anni. Sostanzialmente, la partita giudiziaria di ieri si è conclusa con un pareggio. Pareggio, però, che fa pardere ancora tempo a Italia Turismo, la quale dimostra evidenti segni di stanchezza. Il giudice, ieri, non ha respinto, nè accolta, l’istanza di tranasazione da parte di Italia Turismo. Ha invece disposto che si faccia un’altra perizia sul valore dei terreni ex Sitas acquistati da Italia Turismo nel 2003. Ciò potrebbe anche far emergere che i valori della transazione, oggi pari a 120 mila euro, potrebbe anche ridursi.
L’incarico sarà affidato nell’udienza di mercoled’ prossimo, 16 novembre, al Ctu Franco Anzalone. Il tecnico, nominato dal Giudice, deve esprimersi sulla conformità dei valori d’acquisto dei terreni, risalenti al 2003.
La Terme di Sciacca avevano acconsentito alla transazione circa 10 mesi fa. La relazione era stata depositata dall’avvocato Casandra. Nell’udienza di ieri, invece, le terme hano censurato la transazione, vincolandola al parere del CTU. La società che vanta crediti è la Coaredil. Italia Turismo si trova di fronte ostacoli, il cui superamento sta richiedendo tempo prolungato. Italia Turismo sta valutando la possibilità di dirottare altrove l’investimento, anche perchè, con la tempesta fianziaria in corso avrebbe un costo assai superiore rispetto al preventivato.
Italia Turismo, molto probabilmente, puntava molto su Sciacca, anche in relazione all’investimento di sir Rocco Forte. Ma la città termale si è rilevata terreno ostile a quegli investimenti che possono far decollare lo sviluppo del territorio. Tra l’altro, tra i creditori (seppur di modeste cifre) ci sono anche le terme, realtà che dallo sviluppo del territorio e turistico ne gioverebbe senza dubbio alcuno.
Il sindaco Vito Bono, mesi fa, tenne una conferenza stampa approfittando della presenza del Capo Area Business di Italia Turismo, carlo De Romedis, che si trovava in vacanza al Verdura. Una conferenza stampa che assumeva le sembianze delle solite e viste “annunciazioni” del momento. Poi il silenzio.