SUI RIFIUTI SI DIMENTICA IL PASSATO. GUARDIAMO AVANTI, PIU’ FATTI E MENO POLEMICHE

Occorre fare chiarezza sui dati relativi alla raccolta differenziata nella nostra Sciacca.Ma bisogna seguire il metodo dei dati ufficiali e non delle sensazioni, o peggio ancora delle strumentalizzazioni che diventano strumenti di lotta politica.

Analizzando i dati relativi alla raccolta differenziata appare inconfutabile che con la gestione Sogeir, e con il modello di raccolta differenziata stabilito dal piano aziendale con porta a porta nella zona San Marco, contrada Isabella e una piccola porzione del centro storico,  le percentuali di raccolta differenziate non hanno mai superato il 21-22%.

Tra l’altro, il “sistema” Sogeir non prevedeva la raccolta dell’umido nelle zone con cassonetti stradali. Errore se si pensa che nella nostra città è attivo un impianto per il compostaggio. Queste scelte aziendali si sono rivelate flop che si sono inanellati uno dietro l’altro, nonostante un dispendio di soldi pubblici spesi per  campagne di sensibilizzazioni, oltre a investimenti nel settore della comunicazione da parte della Sogeir. La Sogeir dei tempi d’oro, delle vacche grasse. Nonostante tutto ciò, la percentuale della differenziata non ha mai superato la soglia del 22%.

Appare evidente che in mancanza di risultati “virtuosi”, ampliamente sciorinati come le bugie di Pinocchio, la strategia aziendale è risultata inefficiente e inefficace.

Poi, con l’Amministrazione Di Paola, la strategia ha subito una modifica, una svolta. Siamo al Piano Aro su cui l’ex assessore all’Ambiente Gaetano Cognata ha puntato. Sotto l’Amministrazione Di Paola, è stato predisposto il nuovo Piano ARO che, con l’approvazione del piano d’intervento da parte della Regione, ha reso modificabile le modalità di raccolta nella nostra città.

Si è passati a luglio 2016 alla raccolta umido, multimateriale differenziabile e materiale non differenziabile imponendo da subito alla Sogeir (ormai in liquidazione e non in grado di fare investimenti) la distinzione con i pochi mezzi a disposizione dei contenitori stradali e l’aumento con ordinanze della zona in cui veniva fatto il porta a porta.

E’ stato anche attuato uno specifico servizio porta a porta che riguardava anche le attività commerciali e sul tema della sensibilizzazione sono stati fatti tantissimi appelli ai cittadini che hanno risposto positivamente. Inoltre nel 2016 e nei primi mesi del 2017 erano presenti le guardie ambientali che facevano sensibilizzazione e controlli su tutto il territorio.

Il risultato conseguito è l’innalzamento della differenziata con picchi del 32%, registrando i picchi massimi nel  settembre 2016 con il 36,39% e nell’ottobre 2016 con 35,13%.

Fare due conti, sempre sulla scorta di dati ufficiali, è semplice. Partendo dal 21% con la Sogeir (e prima dell’approvazione del piano d’intervento da parte della Regione) e ponendo il 32 % come dato oggi medio dopo le modifiche della raccolta avvenute dal luglio 2016, il risultato di un aumento della raccolta differenziata è abbastanza evidente.

L’avvio del Piano Aro è stato oggetto di lunghi e interminabili dibattiti politici. Basta riavvolgere il lungo film delle sedute consiliari. Senza dimenticare un ricorso al Tar da parte di un’associazione.

La partenza del Piano Aro ha subìto ritardi notevoli che hanno prodotto lo slittamento della tabella di marcia. Se si fosse attivato senza ritardi,  oggi, molto probabilmente, registreremmo altri risultati.

Filippo Cardinale