SUD D’ITALIA E SICILIA, LA CLASSE POLITICA E DIRIGENTE HA CREATO IL DESERTO ECONOMICO, SOCIALE, PRODUTTIVO. IN SICILIA SI STA SEMPRE PEGGIO
Drammatico il rapporto Svimez. Se è vero che l’Italia attraversa una difficile crisi, è verissimo lo stato di “desertificazione” economica, sociale, produttiva in cui versa il Sud d’Italia. E drammatica è la situazione della Sicilia.
Leggendo il rapporto appena pubblicato dello Svimez, c’è da piangere, c’è da disperarsi. Non sono aggettivi usati per fare “enfatizzare”, sono dati reali, invece, testimoniati dalla quotidianità dei meridionali che ogni giorno e da diversi decenni fanno i conti con un quadro disperato.
Il numero dei morti, nel 2012, ha superato quello dei nati vivi. Un dato che si era verificato due volte: la prima nel 1867, l’altra nel 1918. Il dato delle natalità vede il nord superare il sud. E dire che il Sud d’Italia era conosciuto come terra vocata alle famiglie numerose.
L’emigrazione è un dramma sociale. Ce ne accorgiamo. Sempre più i paesi meridionali si svuotano di giovani. In Sicilia, il parlamento è alla paralisi. L’ultima seduta parlamentare si è conclusa in 26 minuti. Dallo scorso luglio non si discutono disegni di legge e negli ultimi sette mesi sono state varate due riforme. Tutto qui.
Il rapporto Svimez dice anche che in Sicilia si sta sempre peggio. Il Pil regionale è crollato. In dodici mesi sono andtai in fummo 6 miliardi di euro. Nel 2011 il Pil sfiorva i 90 miliardi. Il Pil nel 2012 è sceso del 4,3%. Un dramma. Il lavoro non si trova; le famiglie siciliane in condizioni di povertà relativa erano 50.000 in più dello scorso anno.
250.000 famiglie hanno un reddito mensile che non arriva a mill euro. 120.000 famiglie non superano i 500 euro al mese.
Drammatica la previsione dello Svimez. Per riportare il Sud, la Sicilia, sui giusti binari, occorre tanto di quel tempo che assorbirà diverse e diverse generazioni future.