STRAGE MIGRANTI LAMPEDUSA, IL CORDOGLIO DELL’UNIONE DEI COMUNI TERRE SICANE E DELL’ANCISICILIA
“Una strage annunciata. L’ennesima strage che si consuma qui, in Sicilia, al centro del Mediterraneo. Di fronte ai morti di Lampedusa, di fronte ai dispersi, di fronte alle lacrime di Giusi Nicolini, noi sindaci di: Menfi, Enzo Lotà; Montevago, Calogero Impastato; Santa Margherita di Belìce, Franco Valenti e Sambuca di Sicilia, Leo Ciaccio, esprimiamo il nostro dolore per le vittime, spesso senza nome e spesso dimenticate. Esprimiamo anche la nostra vicinanza e la nostra solidarietà al sindaco Nicolini, che non più tardi di tre giorni fa avevamo invitato qui da noi, appena al di là del braccio di mare siciliano che ci divide. Desideravamo che assistesse a una pièce teatrale – “Madri Clandestine” della compagnia Suq di Genova – e a un rito del mare qui, da noi, per rendere omaggio proprio alle madri migranti, le stesse che oggi sono affogate nel mare di Lampedusa. Volevamo che la pièce venisse rappresentata anche sulla sua isola, per rompere la coltre di silenzio su una tragedia continua, costante e irrisolta. Un piccolo gesto, certo, ma necessario per condividere una solitudine sempre più pesante. Noi sindaci siciliani non abbiamo paura di accogliere le persone che arrivano qui per cercare un futuro e una speranza. Non abbiamo paura di essere, per così dire, in prima linea. Siamo e rappresentiamo lo Stato italiano, che allo stesso modo deve assumersi tutte le sue responsabilità, anche in sede europea. Perché la Sicilia e Lampedusa sono Italia, Europa, Mediterraneo. Crediamo che questa nuova, sconvolgente tragedia confermi l’incredibile prova di Lampedusa e dei lampedusani, che meritano oggi più di ieri – assieme alle vittime – il premio Nobel per la pace. Candidatura che sosteniamo con forza.
I Sindaci di: Menfi Montevago S. Margherita di Belìce Sambuca di Sicilia
“L’Unione Europea intervenga con mezzi e risorse adeguate” “A due giorni dall’ultima tragedia del mare, ci ritroviamo a contare le vittime dell’ennesimo naufragio a poche miglia dalla Sicilia. È inaccettabile che nel 2013 possano viaggiare carrette fatiscenti con a bordo centinaia di persone nell’indifferenza generale”. Il vice presidente vicario dell’AnciSicilia, Paolo Amenta,e il segretario generale Mario Emanuele Alvano, commentano quanto accaduto al largo di Lampedusa. Un naufragio che ha un bilancio tragico: al momento più di 90 morti, ma sembra che il conto sia destinato a salire. Cinquecento i naufraghi, tra cui 30 bambini. “Esprimere il doveroso cordoglio a nome di tutti i comuni siciliani – continuano Amenta e Alvano – per i morti non basta a togliersi colpe e responsabilità. Per questo motivo se da un lato chiediamo ai sindaci della nostra Isola di issare le bandiere a mezz’asta in segno di lutto e di rispetto per queste morti ingiuste, dall’altro riteniamo che sia giunto il momento in cui il governo nazionale e regionale intervengano con la dovuta fermezza nei confronti dell’Unione Europea affinché quest’ultima, assumendosi le proprie responsabilità, non lasci più da sola l’isola di Lampedusa e intervenga con mezzi e risorse adeguati ad impedire che tragedie di tali proporzioni si possano ripetere in futuro”.