STRAGE CAPACI, SCARPINATO: “IN TANTI SANNO MA TACCIONO”
Un durissimo atto di accusa del procuratore generale Roberto Scarpinato alla vigila del 26esimo anniversario della strage di Capaci del 1992. Il procuratore generale parla del “processo Borsellino”e sui depistaggi. Lo fa nel corso di un incontro organizzato in occasione delle commemorazioni a Palermo per ricordare i magistrati uccisi dalla mafia, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
“È inquietante che ci sono tante, troppe cose, e quello che ancora più inquietante è che ci sono tante persone che sanno e che continuano a tacere. Perché?”, ha detto il magistrato che poi fa nomi e cognomi. “I Graviano, ad esempio, hanno ancora 50 anni e potrebbero rifarsi una vita, eppure stanno in silenzio. C’è una storia inquietante anche da questo punto di vista. Abbiamo avuto uno degli infiltrati, Luigi Ilardo, il primo che ci ha dato notizie preziose sull’artificiere della strage di Capaci, ci fece arrestare 15 capi importanti di Cosa nostra. Incontrò anche Provenzano per mesi, aveva anticipato che avrebbe rivelato degli scenari politici dietro le stragi. Ma è stato assassinato poco dopo. C’è una parte della storia che è segreta, ma purtroppo non è una novità”