STATO-MAFIA, MANNINO ASSOLTO ANCHE IN APPELLO
Confermando la sentenza di primo grado, la prima sezione della Corte d’appello di Palermo ha assolto l’ex ministro Dc Calogero Mannino dall’accusa di minaccia a Corpo politico dello Stato. Era imputato nel processo stralcio sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. L’accusa ne aveva chiesto la condanna a 9 anni.
Mannino aveva scelto di essere processato in abbreviato. La sua posizione era stata separata da quella dei coimputati, gli ex ufficiali del Ros Mario Mori, Giuseppe De Donno e Antonio Subranni, l’ex senatore di Fi Marcello Dell’Utri, i boss Leoluca Bagarella e Antonino Cinà e Massimo Ciancimino. Tutti condannati a pene pesantissime dalla corte d’assise di Palermo, sono attualmente sotto processo in appello.
Mannino era accusato di avere dato input ai contatti tra i carabinieri del Ros e Cosa nostra negli anni delle stragi mafiose. Per l’accusa, temendo per la propria vita dopo la decisione del boss Totò Riina di vendicarsi dei politici che non avevano mantenuto le promesse fatte, sarebbe stato il «motore” della cosiddetta trattativa Stato-mafia.
«Oggi parlano la sentenza che conferma l’assoluzione e le assoluzioni in tutti gli altri processi in cui sono stato trascinato in questi anni», ha commentato Calogero Mannino dopo aver appreso della conferma in appello dell’assoluzione nel processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. Mannino non era presente alla lettura del dispositivo. Ha appreso il verdetto dal suo legale.