STATI DI ALLERTA METEO: C’E’ QUALCOSA DA RIVEDERE

I sindaci attraverso l’Anci chiedono regole condivise sugli allerta meteo e un codice di comportamento che consenta ai Comuni di affrontare tempestivamente le scelte che riguardano i cittadini

Gli avvisi di allerta meteop che si stanno susseguendo con cadenza quasi quotidiana e che impongono ai sindaci siciliani di adottare ordinanze con codici rosso e arancione che a volte si rivelano poi meno allarmanti del previsto, stanno creando un pò di preoccupazione tra gli stessi amministratori, alcuni dei quali vogliono approfondire la questione con il dipartimento regionale di Protezione civile.

I sindaci vogliono essere messi nelle condizioni di fornire risposte ai cittadini che non siano contradditorie o che risultino poco comprensibili, sia dal punto di vista delle procedure d’emergenze che della gestione della messa in sicurezza del territorio. Sono gli amministratori della Sicilia orientale per primi a prendere posizione, ma la riflessione viene fatta anche dai sindaci dell’altro versante dell’isola che a fronte di un codice rosso dispongono la chiusura delle scuole, per poi acorgersi che il meteo non è così allarmante come previsto.  

Enzo Bianco a Roma, come presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, era stato promotore di un incontro tra il Governo, tutte le Regioni e i sindaci, per stabilire regole condivise sugli allerta meteo e dar vita a un codice di comportamento che consenta ai Comuni di affrontare tempestivamente le scelte che riguardano i cittadini.  Si ipotizza anche un nuovo sistema sovracomunale che “assuma la responsabilità di decisioni che non possono essere lasciate alla discrezionalità del sindaco”.  

In Sicilia esistono delle località in cui sono presenti dei radar che consentono di rilevare le criticità vengono in modo preciso, ma per ottenere delle previsioni ancora più esatte occorro dei radar che andrebbero dislocati anche in Nord Africa: un intervento non facile anche a causa della situazione geopolitica di quei luoghi.

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