Stasera teatro con “Muratori” di “TeatrOltre”
In scena Franco Bruno, Cenzi Funaro e Annarita Maretta. Regia Salvatore Venezia e Franco Bruno. Le musiche originali sono composte dal Maestro Salvatore Crapanzano.
SCIACCA. Questa sera a Sciacca all’atrio inferiore del Comune torna in scena la compagnia Teatroltre ripresenterà la commedia dal titolo “Muratori” con la regia di Salvatore Venezia e Franco Bruno. Dopo i successi dello spettacolo “Sono le Storie che fanno ancora paura ai mafiosi” sulla vita di Lia Pipitone, che vanta più di 60 repliche in tutta Italia, “Muratori” è l’opera che con una mini tournee ha portato la compagnia lo scorso 18 agosto a Poggioreale e il 22 agosto li porterà a Santo Stefano Quisquina.
Sul palco gli attori Franco Bruno, Cenzi Funaro e Anna Rita Maretta, musiche originali di Salvatore Crapanzano per la Regia di Salvatore Venezia e Franco Bruno .In scena ci saranno Franco Bruno, con gli attori Cenzi Funaro e Annarita Maretta. Le musiche originali sono di Salvatore Crapanzano.
La compagnia, guidata da Franco Bruno, porta sulla scena un testo di Edoardo Erba del 2002, commediografo che annovera tra i suoi scritti diversi testi come “Maratona di New York “, scandendo negli ultimi vent’anni le note del teatro italiano.
Il testo, scritto in dialetto romano dall’autore, è stato volutamente lasciato con quel suono originario, permettendo però ai personaggi di evolverlo in una variante linguistica personale.
La messa in scena si svolge all’interno di un teatro abbandonato, segno del decadimento della società civile, dove i due muratori dovranno confrontarsi con un muro, sintomo del consumismo sfrenato a tutti i costi, per far spazio ad un supermercato. A fare da sfondo un’anima vagante, la Signorina Giulia, ripresa dall’omonimo testo di August Steingberd, la quale risveglia nei due uomini sentimenti ed emozioni ormai sopiti, spingendoli a sé dove i sogni si infrangono e le anime si perdono nel buio.
Dialoghi serrati che fanno emergere pensieri, ricordi, speranze sul futuro di una vita migliore. Ma il palcoscenico è un luogo magico e così si crea una messa in scena che strizza l’occhio al teatro dell’assurdo, dove i muri vengono sostituiti da fili che rappresentano i rapporti umani, le relazioni e, quindi, la vita stessa, lo spazio viene occupato da movimenti ripetitivi che lasciano trapelare il poco tempo che gli uomini dedicano alle cose importanti della vita.
Personaggi delineati con caratteri differenti ma accomunati dalla stessa speranza di migliorare le loro condizioni di vita, una vaga speranza. Uomini alle prese con le loro scelte, muratori per necessità, ancorati alle loro percezioni divita e di morte, come le tante vittime delle morti bianche, una tragedia sociale sempre attuale.
Una commedia dell’assurdo, o forse una Dark Comedy, che diverte ma che lascia sempre una porta aperta alla riflessione.