Stasera l’esordio in Consiglio comunale di Giuseppe Catanzaro nel gruppo DC. I 17 sarcastici grazie di Mizzica
SCIACCA- Stasera si celebra una seduta consiliare nel corso della quale esordisce nel gruppo della DC l’ex mizzichino ed ex indipendente Giuseppe Catanzaro.
E il movimento Mizzica, del quale Catanzaro è stato fondatore, riserva un “commiato” particolarmente aspro.
“Che la vita sia piena di sorprese non è una novità, come non lo è il fatto che nulla sia per sempre. Tutte le storie partono da un inizio per giungere alla fine. A volte finiscono bene, a volte il finale proprio non te lo aspetti! In realtà qualcosa mi sarei aspettato, un atto di coraggio, una tua comunicazione, una partecipazione come quando nasce un nuovo amore. Invece no. Avevi pronto un altro finale a sorpresa. Caro amico non fa nulla, per me non è una novità! Oggi è come il primo giorno di scuola, alla fine hai trovato il banco giusto per te. Metti il grembiule “nuovo” e speriamo che sia finalmente quello della misura giusta per te. Non mi resta altro che augurarti un buon inizio, stringerti la mano e dirti grazie!”
Poi, la nota prosegue con una serie di sarcastici grazie. “Grazie di tutto caro amico mio. Grazie per tutto ciò che hai fatto per noi. Grazie per averci trasmesso i valori sani della politica. Grazie per averci insegato che se hai coraggio non devi temere di fare scelte scomode. Grazie per averci sostenuto nei momenti più delicati, quando tutti temevano che fosse finita. Grazie per averci insegnato cos’è la dignità e la parola data nel garantirti il tuo tanto sognato ruolo di consigliere comunale. Grazie per averci fatto provare orgoglio nell’andare avanti contro tutto e tutti Grazie per averci insegnato i valori della coerenza e della dignità del non arrendersi mai di fronte a ciò in cui si crede. Grazie per averci insegato ad ingoiare bocconi amari ma non disunirsi mai. Grazie anche per averci bacchettato e criticato, sappiamo che lo hai fatto per noi. Grazie per averci inculcato con le tue grandi doti oratorie il principio che essere liberi vuol dire non cadere nelle tentazioni, non vendersi mai al primo offerente, ma semmai cambiare tutte le volte che si vuole. Grazie per quell’abbraccio così vero, così sincero, quello con le lacrime, quello della vittoria. Grazie pere averci meravigliato ancora una volta. Grazie amico caro perché ciò che ti vanti di aver contribuito a fondare con i valori della partecipazione, lealtà e coerenza, è ancora vivo anche senza di te. grazie per averci insegato cosa non volgiamo essere e non saremo mai. Grazie, grazie di cuore amico caro, noi siamo ancora qua, contro le avversità, ancora uniti a lottare ogni giorno per crescere e migliorarci ma soprattutto per riempire i vuoti lasciati da quelli come te, quelli che nel frattempo si divertono a farsi i giri nella giostra della politica passando da un cavalluccio all’altro. Ci dispiace solo dovere ammettere che il biglietto alla fine lo abbiamo offerto noi”.