Stagionali del turismo: Il “ristoro della Regione è di 260 euro a lavoratore”

SCIACCA. L’Alsi (Associazione Lavoratori Stagionali Italiani) interviene oggi con una nota e dopo l’approvazione all’ARS dello stanziamento di 10 milioni di euro da destinare alla categoria dei lavoratori stagionali. Non è tutto oro quel che luccica, infatti, l’Alsi oltre ai ringraziamenti sottolinea “le perplessità che in merito sono tante”.

Nel corso della pandemia, la categoria di lavoratori rappresentata a Sciacca dalla ALSI, “ha centinaia di volte espresso i propri pensieri e portato avanti le idee di soluzioni sottolineando il disagio economico e sociale che si è venuto a creare per colpa della mancanza di occupazione ridotta ai minimi termini proprio dalla impossibilità di
esercitare il proprio lavoro in quanto le strutture, più o meno grandi ,in cui lavoriamo da anni si sono trovate a dover chiudere per lunghi periodi e alcune purtroppo definitivamente”.

L’ ALSI “non è stata ferma a tutto ciò, anzi si è mossa a destra e manca per incontrare, interloquire e illustrare il proprio pensiero e idee in merito”, incontrando
“le figure istituzionali e politiche,  sia a livello comunale, regionale e nazionale”.

Per l’Alsi, “qualcosa si è mosso, qualche iniziativa è andata avanti e qualche obiettivo è stato raggiunto, ma la strada è lunga”. L’Alsi si chiede come mai “come mai in un anno la Regione Sicilia non ha mai mosso un dito, speso una parola o fatto qualcosa per aiutare la categoria dei lavoratori stagionali che sono il perno di una Regione che vive per il 60% di turismo”.

Per l’Alsi, “questi 10 milioni sono solo la prima iniziativa e il primo aiuto reale che oggi stiamo per ricevere proprio dalla Regione di cui facciamo orgogliosamente parte”.

Ecco la perplessità dell’Alsi. “Iniziativa che oltre ad essere l’unica è anche poca cosa purtroppo, perché a conti fatti 10 milioni diviso i lavoratori stagionali siciliani sarebbero circa 260 euro a persona che in un momento così difficile per le famiglie che vivono di questo lavoro”.

L’Alsi lamenta anche il fatto che “tutte le altre nostre proposte come diminuzione della Tari o altri sgravi per la nostra categoria non sono state mai prese in
considerazione”.