STABILIZZAZIONE PRECARI ASP: DOPO PROTESTA A RIBERA, LA DIREZIONE STRATEGICA PROCEDE A FULL TIME

Deontologicamente, a firmare i comunicati stampa sono gli addetti stampa, giornalisti iscritti all’Albo professionale. Quello di oggi, dell’Asp, è firmato in prima battuta dal manager Salvatore Lucio Focarra, dal direttore sanitario Silvio Lo Bosco, dal etore sanitario Salvatore Lombardo. Una procedura che sicuramente intende dare un certo valore al comunicato stesso. 

La comunicazione riguarda la stabilizzazione dei precari dell’Asp agrigentina. “La Direzione strategica dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, in uno con le forze sociali, al fine di eliminare il precariato aziendale, ha istituito circa centoventi posti lavorativi nei limiti dei tetti di spesa previsti dalla legge per l’Asp di Agrigento e tenendo conto, ovviamente, delle qualifiche e graduatorie già approvate dalla precedente amministrazione per gli ex lavoratori socialmente utili. Nell’intento di stabilizzare tutti i circa duecentoquaranta lavoratori precari, senza fare torto a nessuno, la stessa Direzione strategica aveva ritenuto equo e corretto procedere con la procedura di stabilizzazione in regime di part time, il che avrebbe consentito il passaggio a tempo indeterminato per tutti, senza distinzione alcuna”.

Ma qualcosa ha vano lo sforzo del management dell’Asp. Nella nota c’è la spiegazione che risiede in certi “benpensanti” che hanno generato “alcune azioni di disapprovazione culminate in un’inaudita protesta (le cui legittimità e modalità saranno accertate nelle sedi opportune) a margine della recente visita a Ribera dell’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi”.

Dopo questa “inaudita protesta”, la nota spiega che “visto che non sono stati accolti e recepiti i buoni propositi della Direzione Asp che, peraltro, nell’ottica della stabilizzazione omnicomprensiva avrebbe anche rischiato di risponderne dinanzi alla Corte dei Conti, si porta a conoscenza che si procederà adesso esclusivamente alla stabilizzazione dei lavoratori appartenenti alle categorie A e B, così come previsto nel protocollo assessoriale 2011 e nel rispetto delle graduatorie vigenti. Ciò entro il numero massimo dei posti disponibili e secondo quanto sancito dai tetti di spesa previsti dalla normativa”.

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