ITALIA.  Il 5G è un tema molto discusso negli ultimi tempi e sta diventando pian piano più presente anche nella nostra quotidianità. A dimostrarlo è il fatto che questa nuova tecnologia occupa, oltre che le innovazioni non destinate al lato consumer, anche gli oggetti presenti nella routine della maggior parte delle persone, come gli smartphone.

La questione si pone naturale: quanto può essere utile oggi questo tipo di connessione sui nostri dispositivi? E’ una strategia di marketing oppure semplice utilità?

Per rispondere a queste domande dobbiamo fare un passo indietro e vedere di cosa si tratta e cosa è in grado di offrire la quinta generazione di rete mobile.

4G vs 5G.  Mentre il 4G è stato progettato per migliorare capacità, velocità e latenza rispetto al 3G, il 5G, oltre a incrementare questi aspetti, mira ad essere molto più di una semplice evoluzione del 4G, poiché aprirà milioni di porte al futuro del mondo digitale. Il 5G NR (5G New Radio) è la prossima generazione di reti mobili via etere, proprio come i precedenti 2G, 3G, 4G, ed offre connessioni a bassa latenza e ad alta banda, quindi ad altissima velocità. Fornirà al mondo una tecnologia più efficiente per far fronte alla crescita del traffico di dati ed alle future innovazioni che si andranno a sviluppare col tempo. Per quanto riguarda la velocità, si passerà da una velocità ideale di 1 gigabit offerta dal 4G, fino ad una massima di 20 Gbps (Gigabit per secondo) con la nuova connessione. L’altro aspetto fondamentale è la latenza, che si ridurrà di moltissimo fino a essere impercettibile per l’uomo (1 ms rispetto ai 20 ms della generazione precedente).

C’è un ma… In teoria sembra essere tutto bellissimo, se non fosse che il 5G è una tecnologia ancora giovane e non perfettamente implementata. C’è da considerare che al momento non siamo alla fase completa dell’innovazione, ma ci accontentiamo di uno standard intermedio chiamato 5G NSA (Non-Standalone), che non consente ancora di raggiungere le prestazioni promesse. Il termine sta a significare che, quando viene stabilita una connessione al 5G NSA, il dispositivo si connetterà sia alla rete 4G che a quella 5G: la prima serve per fornire un segnale più ampio ed un appoggio al 5G laddove la copertura di quest’ultimo sia limitata, assicurando così una connessione continua; la seconda garantisce invece una connettività più veloce.

In conclusione. Fatte queste premesse potremmo già trarre delle conclusioni. Il mercato degli smartphone vede uscire nuovi modelli ogni mese, dimostrandosi ricco e con una concorrenza spietata, nonostante molti dispositivi siano equivalenti tra di loro (anche nello stesso brand). Ciò basterebbe a dimostrare che inserire una nuova tecnologia, anche se acerba, all’interno di un device possa attrarre una platea più ampia di clienti. E’ risaputo che puntare sulle specifiche e sulle caratteristiche tecniche sia una buona strategia di marketing, anche se alla fine queste non vengano ottimizzate a pieno lato software. Prendiamo come esempio gli iPhone: essi hanno specifiche di gran lunga più ridotte rispetto ai top di gamma presenti nel mondo Android eppure l’ottimizzazione del software con l’hardware permette di ottenere comunque delle prestazioni eccellenti.

Per non farsi ingannare è giusto sapere che, in caso si fosse interessati al vero 5G, dobbiamo aspettare ancora un po’ di tempo, quando esso raggiungerà il livello Standalone. Considerando poi che trattandosi di una nuova tecnologia, essa non è ancora perfettamente implementata su tutto il territorio italiano (per ora sono poche le città che ne possono giovare rispetto all’ampiezza del nostro paese), non a tutti conviene l’acquisto di un dispositivo con tale peculiarità.

Come accade per tutte le più grandi innovazioni ci troviamo adesso in una fase di passaggio. Il consiglio che ci sentiamo di fornire è il seguente: in attesa del completo rodaggio ci conviene risparmiare un po’ di soldi senza pretendere di accaparrarsi subito questa tecnologia per godersela veramente in futuro, quando cioè sarà disponibile a piene potenzialità.