Ieri sera il Consiglio comunale del centro belicino ha votato i componenti della Commissione edilizia. Una Commissione molto delicata in considerazione che la ricostruzione post terremoto non è stata ancora completata.
Due componenti sono stati votati dalla maggioranza, due dall’opposizione. Ed è proprio dalla parte della minoranza che è sorta la sorpresa che è stata “aperta” stamattina con le dimissioni Pier Paolo Di Prima da capogruppo della minoranza. Una dimissione di protesta perchè “la votazione di ieri sera-da detto Di Prima- non è stata concertata e sono emerse diverse indicazioni sui nomi”.
In buona sostanza, a far assumere la decisione di dimettersi da capogruppo della minoranza, è stata la nomina di un nominativo non concordato e che secondo Di Prima “non ha i requisiti necessari per far parte di una Commissione che ha un ruolo assai delicato sul territorio”. Di Prima insiste nel dire che “non si è trattata di una votazione compatta e congiunta del gruppo”. La questione non termina qui e Di Prima annuncia “di portare avanti tutte le valutazioni del caso”.
La maggioranza è compatta e converge il voto sui due nomi proposti. L’architetto Antonina Saladino ed il geometra Calogero Bilello, entrambi con 4 voti di preferenza. Poi tocca alla minoranza votare. Quattro consiglieri vanno al voto, ma a briglie sciolte nonostante, in precedenza, ci sono stati diversi tentativi di condivisione. E così, la minoranza va al voto ad ordine sparso e dall’urna escono fuori tre nominativi: Salvatore Ferraro (ex consigliere comunale) che ottiene 2 voti, Filippo Ferraro e Castrenze Grisafi classe 1939 che ottengono un voto ciascuno.
In caso di parità di preferenze prevale il criterio dell’età anagrafica, elemento che favorisce Grisafi.
Viene eletto all’unanimità anche il componente espressione del sindacato, Giovanni Marino.
Le vere ragioni per cui la minoranza si è mostrata disunita sono ancora da emergere. La vera notizia, intanto, è la reazione dell’ex candidato a sindaco Pier Paolo Di Prima (Lista “Io ci sto” che ha consegnato le dimissioni da capogruppo. Magari ciò che è venuto fuori dalle urne per la votazione della Commissione potrebbe essere frutto di riverberi della campagna elettorale, di accordi e promesse. Ma sono elementi che emergeranno nei prossimi giorni.