SIRIANI CERCANO I FIGLI DISPERSI NELLA TRAVERSATA: UNO E’ SEPOLTO NEL CIMITERO DI RIBERA
Il triste epilogo di una ricerca dei figli da parte di una coppia dimigranti si è concluso a Ribera. Almeno per il momento, visto che all’appello ne mancano altri tre. Prima il riconoscimento della foto scattata durante l’autopsia, poi il viaggio fino a Ribera, al cimitero dove il piccolo è stato sepolto.
Una storia tragica alla ricerca disperata dei 4 figli da parte di una coppia di siriani, partiti dal loro paese alla ricerca di una vita migliore. Speranze, invece, naufragate assieme al barcone sul quale stavano effettuato la traversata.
E’ la storia di Amjed Al Abdullah e Tahani Al Harbi e dei loro figli di 6, 4 e 2 anni e della più piccola di appena 11 mesi, raccontata oggi dal quotidiano “Giornale di Sicilia”.
Si trovavano su un peschereccio che si è ribaltato a 50 miglia circa dalla Libia. Sono tutti finiti in mare ed è stato in quelle concitate fasi del naufragio, il 2 agosto del 2014, che i due coniugi hanno perso le tracce dei figli. Marito e moglie sono stati soccorsi dalla Marina Militare italiana, sbarcati a Salerno e da lì si sono trasferiti a Stoccarda dove hanno trovato lavoro, ma non la pace. Hanno fatto di tutto per avere notizie dei figli nella speranza che tutti e quattro si fossero salvati.
Ad un anno e mezzo da quel naufragio hanno avuto la certezza che il bambino di 4 anni era deceduto e che era stato sepolto al cimitero di Ribera dove nel fine settimana i genitori sono arrivati ed hanno potuto quantomeno piangere sulla sua lapide e deporre un fiore. Il piccolo era deceduto in mare e la salma era arrivata a Porto Empedocle dove era stata effettuata l’autopsia e quella foto che ora ha consentito ai genitori di riconoscerlo.
Ad assistere a questi tristi momenti, un anno e mezzo fa, era stato un poliziotto della Questura di Agrigento, lo stesso che recentemente, guardando la trasmissione “Chi l’ha visto” alla quale la coppia di siriani si era rivolta nella speranza di ritrovare o avere notizie dei figli, ha riconosciuto il piccolo Mohammed e contattato la redazione della trasmissione di Rai Tre consentendo così ai genitori di arrivare al cimitero di Ribera e piangere sulla tomba del proprio bambino. Degli altri tre ancora nessuna notizia.