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Sindaco socio di Aica sbotta: “”Gestione del sistema idrico integrato non più tollerabile”

Il primo cittadino rivolge un invito ai componenti del Cda, chiedendo loro di essere più oculati e un appello all’Assessore Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica utilità al fine di attenzionare la situazione dell’azienda viste le difficoltà che sta attraversando.

RAFFADALI. “L’Azienda speciale consortile, Azienda Idrica Comuni Agrigentini (AICA), costituita con atto notarile del 09/07/2021, avrebbe dovuto sopperire ad una gestione inadempiente e fallimentare del nostro Servizio Idrico Integrato affidato in primis ad una Società raggiunta addirittura dall’interdittiva antimafia da parte della Prefettura di Agrigento. Ma le aspettative, dopo il naturale e concesso periodo di rodaggio della nuova gestione, sono state deluse dalla mancanza di una vera e propria organizzazione e risoluzione di quei problemi riconducibili tuttora ad una scarsa capacità di prevenzione e costante mantenimento di una situazione di fatto non più accettabile”. Lo dichiara Silvio Cuffaro, sindaco di Raffadali, nonchè socio della stessa società consortile.

“Il problema dell’accaparramento delle risorse idriche – dice Cuffaro – è diventato ormai una costante a causa delle mutazioni climatiche che comportano lunghi periodi di siccità, anche se i nostri concittadini e i siciliani non sono completamente nuovi e impreparati di fronte a questo tipo di calamità naturale; il problema della scarsità dell’acqua è infatti diventato un tema comune. Quello che non è tollerabile e comunque ritenuto inconcepibile – prosegue il sindaco – è dover pagare lo scotto di una gestione del sistema idrico integrato che da anni non ha fatto niente per correre ai ripari al fine di fronteggiare situazioni di vera e propria emergenza”. “Il malfunzionamento di tutto il nostro sistema idrico integrato è dovuto a vari fattori: la tardiva e talvolta assente manutenzione della nostra rete idrica, ormai obsoleta e in certi tratti fatiscente che provoca una grave dispersione di acqua nel sottosuolo a causa di corrosione, deterioramento o rotture nelle tubazioni o giunzioni difettose, raggiungendo altissimi livelli di spreco di acqua pubblica che si riverberano sui costi delle bollette; gli interventi che dovrebbero essere effettuati sui sistemi di convogliamento e  depurazione dei reflui che interessano opere fognarie e che fanno paventare problemi di carattere igienico sanitario. A ciò – prosegue il sindaco – si aggiunge l’esistenza di tutti gli allacciamenti abusivi che sottraggono volumi di acqua senza autorizzazione; i volumi di acqua consegnati ma non misurati a causa dell’imprecisione o del malfunzionamento dei contatori. Inoltre, non si capisce come, dati alla mano, in certi Comuni facenti parte dell’Azienda ci sono più utenze cessate di quelle attive. Tutte queste concause portano ad un generale malfunzionamento di quel servizio che dovrebbe essere il garante della distribuzione dell’acqua potabile e della  tutela della salute pubblica”. Rivolgo un invito ai componenti del Consiglio di Amministrazione, chiedendo loro di essere più oculati nel saper ottemperare a tutte le incombenze attinenti il sistema di gestione di quella  risorsa idrica ormai divenuta un bene prezioso e pagato a caro prezzo dai cittadini”. Cuffaro, che oltre ad essere socio di Aica è anche dirigente regionale, rivolge un appello anche all’Assessore Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica utilità al fine di attenzionare la situazione dell’Azienda AICA viste le difficoltà che sta attraversando, al limite proponendo qualche intervento sostitutivo  nella considerazione che la suddetta Azienda non riesce a trovare gli equilibri di una sana politica di bilancio”, conclude Silvio Cuffaro.

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