SIMONE DI PAOLA: “UNIAMOCI PER SBLOCCARE I FINANZIAMENTI PER LE NUOVE RETI IDRICHE E FOGNARIE”

Tensione tra Amministrazione comunale e Girgenti Acque, costo dell’acqua esoso da parte di Siciliacque, progetti di rifacimento reti idriche e fognarie. Sono questi i temi oggetto di una nostra intervista al capogruppo consiliare del PD, Simone Di Paola. Come giornale, non ci soffermiamo a evidenziare le continue perdite idriche che fanno da cornice alla nostra città. Abbiamo intrapreso un percorso che seguiremo costantemente per far da pungolo alla classe politica affinché faccia quadrato e sblocchi i tre progetti esecutivi che darebbero soluzione ai problemi idrici della città, ai problemi fognari, alla valorizzazione delle nostre coste. Un progetto riguarda il rifacimento della rete idrica colabrodo, un altro progetto riguarda la realizzazione e potenziamento delle rete fognarie, includendo anche la Foggia, la Tonnara, il Lido. Un altro progetto riguarda l’ampliamento del depuratore. Sboccando tali progetti si renderebbe un dono alla città, si eviterebbe lo scempio dello sversamento dei reflui a mare, si aprirebbero cantieri per diverso tempo con l’occupazione di lavoratori.

Consigliere Simone Di Paola, serve uno scontro quotidiano così serrato con la Girgenti Acque?

Per la prima volta si è fatto fronte comune e per la prima volta l’ente gestore ha compreso di avere a che fare con una comunità che non è più intenzionata a subire angherie, disservizi, disagi di ogni genere e sorta.  La società idrica deve essere cosciente che una classe politica scende in campo unitariamente a difesa della propria comunità. Questo è merito anche di un’Amministrazione che ha oggettivamente elevato il livello e la qualità dell’azione di pressione nei confronti dell’ente gestore.

Tra il dire e il fare c’è di mezzo l’oceano della inevitabile lite giudiziaria nascente dalla volontà di risolvere il contratto tra l’ATI e Girgenti Acque. Una lite che, come è noto, seguirà la lentezza della giustizia italiana e il cui esito è incerto.

“Non so se gli istituti giuridici richiamati dal Sindaco consentiranno in brevissimo tempo di addivenire alla risoluzione del contratto, ma c’è un’azione avviata dall’ATI, c’è finalmente un ambito che ha un’anima politica. Non sappiamo i tempi che tempi ci vorranno per addivenire alla risoluzione, ma certo è che fino a quel momento c’è un obbligo morale nei confronti dei cittadini, che è quello di far funzionare il servizio nelle more che si addivenga a quel risultato.

Ma nessuno si scaglia, però, contro lo scandalo di Siciliacque, in società con la Regione, che vende l’acqua a Girgenti Acque ad un costo molto superiore rispetto alla media nazionale.

Questo è un problema che è stato sottovalutato dalle forze politiche in campo. Il costo dell’acqua in Sicilia ha creato disagi nelle comunità agrigentine. Quello del costo imposto da Siciliacque è un tema che si deve immediatamente affrontare con la Regione siciliana, perché è anche vero che se l’acqua in Sicilia viene fatta pagare più del vino, poi a ricaduta il costo di questa anomalia lo pagano i cittadini perché la Girgenti Acque si rivale su loro”.

Altro vero tema di cui non parla la politica e la stessa ATI è che ci sono progetti pronti per il rifacimento della rete idrica e fognaria di Sciacca ma sono bloccati. Eppure, riguardano temi importanti come la realizzazione della rete fognaria in zona Foggia, Tonnara, Lido, etc.

La qualità del patrimonio delle reti idriche e fognanti di Sciacca è molto bassa. Quale che sia il modello di gestione che si andrà a scegliere per governare la risorsa idrica e, quindi, anche il sistema fognario, un dato di fatto è che le nostre reti fanno acqua da tutte le parti e questo la dice lunga sul fallimento della riforma sulla gestione dell’acqua perché ha indotto i Comuni a cedere le reti dietro la promessa, non mantenuta, che si sarebbero realizzate le reti nuove. Sono passati anni ma di questi finanziamenti nemmeno l’ombra. Non so se per volontà politica, per pastoie burocratiche, ma di fatto oggi c’è una rete idrica che non consente di programmare a lungo termine un modello di gestione dell’acqua qualitativamente elevato e, quindi, il tema di accelerare il reperimento di quelle risorse deve essere prioritario. E’ un impegno politico che deve riguardare innanzitutto i livelli superiori. La nuova rappresentanza parlamentare regionale può fare tantissimo, come lo può fare l’avvio di un’interlocuzione virtuosa con il Ministero dell’Ambiente e con il Governo nazionale.  Credo che nessun risultato possa essere raggiunto se dietro l’azione di un’Amministrazione comunale non c’è la città intera e non ci sono le forze politiche a spingere. Ecco perché l’appello all’unità e alla condivisione anche con le forze di opposizione, con le forze sociali, con il mondo dell’associazionismo diventa essenziale. Per evitare che qualcuno possa lucrare elettoralmente sui disservizi idrici. Sbaglia di grosso, perché tutti perderebbero.

Filippo Cardinale