SIMONE DI PAOLA, “POCHI BAGNINI, NON TUTTE LE SPIAGGE SONO SICURE”
Da alcune settimane è in corso il servizio di vigilanza spiagge, appaltato con fondi pubblici ad una cooperativa, che dovrebbe assolvere alla funzione di garantire un efficace e diffuso servizio di controllo e di salvaguardia dei bagnanti lungo tutto il litorale ricadente entro la giurisdizione del Comune di Sciacca.
Il servizio, purtroppo, da qualche anno parte con ritardo ed ha una durata considerevolmente più limitata di altre realtà turistiche siciliane, “dal cui buon funzionamento, non soltanto dipende l’incolumità stessa dei fruitori delle nostre spiagge, ma da cui si misura altresì la qualità stessa dell’offerta turistica e del livello di civiltà di una città di mare”, scrive il consigliere comunale del Pd, Simone Di Paola, in un’interrogazione circa la scelta del posizionamento delle 6 torrette con bagnini.
“L’Amministrazione- continua Di Paola- con le scelte compiute discrimina quei bagnanti che preferiscono altre spiagge del litorale saccense che, purtroppo, non sono forniti di servizio di salvataggio”. E anche se il servizio quest’anno è stato potenziato, per Di Paola “non può non essere stigmatizzato con preoccupazione il fatto che tale servizio continuerebbe a non essere garantito in tutti i tratti di litorale, lasciando del tutto scoperte e colpevolmente non sorvegliate importanti spiagge della nostra città notevolmente frequentate, laddove evidentemente la vita dei bagnanti, sovente famiglie con bambini, non è tutelata al pari di altre località, lasciando trasparire in tutta evidenza una presumibile discrezionalità nella scelta di premiare certi tratti di litorale piuttosto che altri”.
Per Di Paola, insomma- non si comprende bene “sulla base di quali valutazioni oggettive si decida in quale tratto di spiaggia allocare la torretta bagnini ed in quale no e che, rispetto a tale evidente iniquità, diversi cittadini pretendono risposte, giacché non è accettabile questa perseverante distinzione fra cittadini di serie A e di serie B, specie rispetto ad un servizio che, essendo pagato con fondi pubblici, deve rispondere a criteri di assoluta oggettività”.