SIMONE DI PAOLA: “IL VANDALISMO NEL CENTRO STORICO E’ UNA PRIORITÀ CHE NON PUÒ PIÙ ESSERE TRALASCIATA”
Assurdo che un centro storico riqualificato e reso gradevole sia privo di controlli. Eppure, sarebbe semplice individuare i vandali e gli incivili
“Gli atti di vandalismo che l’imprenditrice ed amica Cristiana Turano Campello subisce con una sistematicità inquietante ogni week end determinano un clima di autentica “devastazione culturale”, che non può e non deve essere lasciata all’oblio ed all’indifferenza”. Lo afferma il consigliere comunale Simone Di Paola che sottolinea come “una buona parte della responsabilità di quanto imprenditori, esercenti o semplici privati cittadini del centro storico sono costretti a subire nei fine settimana sia da ricercarsi nel teppismo puro e semplice che impera in alcuni ambienti di questa Città, del tutto incapaci di comprendere il senso del termine “bene comune”, oltre che nel decadimento cultuale di talune famiglie in cui i genitori evidentemente troppo impegnati fare altro, non trovano il tempo da dedicare all’educazione civica dei figli, insomma a fare i genitori”.
Ovviamente, per Simone Di Paola “non bisogna rassegnarsi”, c’è il rischio che si diffonda l’idea che “la classe dirigente di questa Città non abbia responsabilità o colpe: mi dispiace dirlo, ma continuo a non comprendere quale sia la politica delle attuali forze di governo a sostegno di commercianti ed imprenditori che quotidianamente si spendono ed investono sul futuro di questa Città, molto spesso rimettendoci di tasca propria, in silenzio e senza il suono delle fanfare, pur di rendere più bello ed accogliente un vicolo, una strada piuttosto che un cortile, salvo poi essere lasciati completamente soli quando accadono episodi di questo tipo”.
Sono episodi di vandalismo e di inciviltà che “non fanno male solo a chi materialmente li subisce, ma evidentemente scoraggiano e mortificano la coscienza civile di quanti, volendo dare un contributo alla propria Città, vedendo che fine fanno i loro sforzi e percependo l’assenza delle Istituzioni, verosimilmente perdono ogni stimolo in tale direzione”.
“Mi chiedo- continua Di Paola- chi risarcirà, culturalmente e socialmente prima ancora che economicamente, Cristiana. Chi farà giustizia della coscienza civile di persone come lei? Mi spiace dirlo: ma cosa deve ancora accadere di grave affinchè il Comune di Sciacca si decida ad investire le risorse e le iniziative necessarie a garantire nel giusto modo la dovuta vigilanza delle zone maggiormente sensibili del nostro centro storico, nelle ore notturne del fine settimana?”
Poi una riflessione sull’uso dell’imposta di soggiorno: “Non sarebbe opportuno avviare finalmente un ragionamento serio sul modo con il quale viene utilizzata l’imposta di soggiorno? Su come tali risorse, anziché fungere da bancomat, possano invece essere altrimenti destinate, incoraggiando il genio dei nostri giovani migliori, sostenendo economicamente iniziative davvero in grado di supportare le ambizioni di sviluppo turistico della nostra Città, in grado di migliorare sensibilmente la qualità della vita del nostro centro storico, offrendo a saccensi e visitatori quei servizi necessari a trasformare le ambizioni di sviluppo turistico in opportunità vere e proprie?”