SIMONE DI PAOLA: “IL SENSO UNICO IN VIA AMENDOLA NON RISOLVE I PROBLEMI DELLA PERRIERA E CREA ALTRI DISAGI”
“Non mi convince affatto il senso reale del provvedimento di chiusura a doppio senso di marcia della Via Amendola e le sue ricadute effettive sul traffico veicolare, specie se una simile scelta non viene accompagnata ad una serie di misure che affrontino in modo organico il tema della gestione del traffico veicolare da e per la Contrada Perriera”. Lo afferma il consigliere comunale Simone Di Paola, secondo cui se il “divieto in salita della Via Amendola sortisce effetti discretamente positivi in entrata, determinando perfino una decongestione del traffico nei pressi della rotonda ai piedi della Via Giovanni XXIII, i benefici non sono minimamente paragonabili alla gravità del problema nel suo complesso”.
Di Paola sottolinea gli effetti negativi in via Dante e in via Modigliani, dove “la situazione del traffico e della sosta selvaggia, già precedentemente pesante, sta diventando addirittura insopportabile, come mi viene segnalato dai residenti”.
Per Di Paola, in buona sostanza, “non si producono benefici significativi, mentre rimangono completamente aperti e non risolti i veri problemi del traffico selvaggio sul Corso Miraglia e lungo la Via Leonardo Sciascia, dove l’anarchia regna sovrana e dove il fenomeno del parcheggio selvaggio ed incontrollato continua ad imperversare senza che si individuino soluzioni adeguate alla misura del problema”.
Rimane ancora irrisolto “il tema di un maggiore controllo nelle ore di punta e negli orari di entrata e di uscita dalle scuole; non si affronta il tema dell’eccesso di velocità sul Viale Sciascia e nelle strade parallele (come la Via Anna Frank), che nelle ore serali della giornata pare essere l’autodromo di Monza; la segnaletica e le strisce per l’attraversamento pedonale sono del tutto inesistenti”, sottolinea Simone Di Paola che aggiunge: “Si pretende risolvere un problema grande quanto una casa con misure singole, insufficienti e del tutto decontestualizzate. In parole povere, non si può pretendere di risolvere un problema grande quanto una casa procedendo per tentativi e sperando di “azzeccarci”, ma proponendo un serio ed organico piano di interventi, organico e ben ponderato”.
Il consigliere comunale lancia uina sollecitazione: “Utile ed opportuno sarebbe a questo punto affrontare al più presto il tema nel corso di un tavolo tecnico permanente, alla presenza del Comitato di quartiere, che sappia programmare in modo organico una serie di interventi che davvero diano respiro e sollievo ad un quartiere chiuso e martoriato dal traffico”.
In conclusione, Di Paola si chiede “per quali misteriose ragioni si continui a rifiutare in modo preconcetto l’idea di realizzare una nuova arteria di collegamento della parte alta del Corso Miraglia al ponte di Via Ovidio, utilizzando una traiettoria già esistente; oltre tutto si potrebbe utilizzare parte del cosiddetto “tesoretto” comunicato alla Città dall’Amministrazione Comunale, realizzando un’altra essenziale via di fuga e di ingresso dal quartiere”.