SIMONE DI PAOLA: “ANDIAMO AVANTI SUL SOLCO DELL’INTERESSE DELLA CITTA'”
“Lasciamo da parte la litigiosità e guardiamo al futuro della nostra Città. L’approvazione unanime del Piano delle opere triennali è un segnale interessante, ma anche di riconoscimento della progettualità della precedente amministrazione”
L’approvazione con voto unanime del Piano triennale delle opere pubbliche, nel quale sono stati confermati progetti della precendente amministrazione, segna un cambio di passo che può essere foriero nel rapporto tra le forze politiche. Rapporto dal quale può trarre beneficio la Città rimasta, per molti anni, stretta dalla morsa della litigiosità politica. Nell’intervista al consigliere comunale Simone Di Paola, si traggono spunti utili per capire su quale solco può essere incanalato il dibattito politico della nostra Città.
Il Consiglio comunale ha votato all’unanimità il Piano delle opere pubbliche triennali. Un segnale di novità dal civico consesso?
“L’approvazione all’unanimità del piano triennale delle OO.PP. dimostra la linearità, serietà e senso di responsabilità dell’opposizione politica, capace di assumere, anche nei riguardi di provvedimenti impopolari, rispetto ai quali sarebbe fin troppo facile soffiare sul focolaio del conflitto sociale, atteggiamenti e comportamenti improntati alla moderazione e mai alla sfrenata demagogia,come accaduto nel passato più recente. Nello specifico abbiamo preso atto con soddisfazione e compiacimento il fatto che la proposta di piano triennale delle OO.PP., predisposta e presentata dall’assessore Ignazio Bivona in aula, recuperasse le principali progettualità ereditate dalla precedente compagine di governo politico della Città, a conferma che non tutto è stato negativo e che sul terreno della progettualità e del reperimento di fonti di finanziamento è stato fatto un buon lavoro, anche grazie all’infaticabile impegno profuso dal nostro Gruppo Consiliare e dal Senatore Nuccio Cusumano, nel ricercare una virtuosa interlocuzione con il Governo Regionale, bussando ad ogni porta e pretendendo risposte per Sciacca e per i saccensi, cosa che evidentemente ha prodotto risultati, come dimostra la presenza nel piano di importanti opere che- come detto – sono il frutto di questo lavoro”.
Si rischia, però, di scrivere un libro dei sogni, però, se non si dà seguito con concretezza alle idee progettuali per la città.
“Adesso però è necessario fare in modo che quello licenziato ieri dal Consiglio Comunale non sia l’ennesimo “libro dei Sogni”; occorre darsi delle priorità e saperle aggredire giorno per giorno,passando dalla fase della progettualità a quella dell’esecutività. Per far questo è necessario avere in testa un’idea forte di Città; puntare su un modello di sviluppo ed intorno a quel modello costruire una programmazione di opere pubbliche che ne sia la diretta conseguenza. Per quanto mi riguarda va rilanciata l’idea di una città compiutamente turistica, accogliente per residenti e visitatori, con un centro storico restituito al suo antico splendore, da San Michele fino al quartiere Marina, anche che a costo di assumere scelte impopolari”.
Il “sogno” dei parcheggi rimarrà tale? “Esistono privati in questa Città che da anni sostengono di poter realizzare aree di parcheggio a costo zero per il comune; ebbene, quei privati devono essere messi nelle condizioni di lavorare,senza ulteriori ostruzionismi o perdite di tempo da parte della politica. Ma si ritiene necessario collegare indissolubilmente la realizzazione di un serio piano parcheggi, che va immediatamente stralciato dal piano regolatore generale, per essere immediatamente licenziato dal Civico Consesso, alla completa pedonalizzazione del centro storico; non esistono in tutto il mondo civilizzato città che vivono di turismo dove il centro storico non sia chiuso al transito delle autovetture”.
Una città turistica, che mira al decoro ma che trascura gli spazi dedicati al verde.
“Va messo in campo un serio piano di recupero delle aree verdi della Città, a cominciare dall’immediata individuazione di soluzioni definitive atte al completo recupero della Villa Comunale Ignazio Scaturro, bloccata da anni di scandalosa inerzia e dalla valorizzazione di altri spazi verdi, quali la Villetta Mura di Vega nel quartiere di San Michele. Positivo il tentativo di recuperare spazi aggregativi per gli anziani della nostra Città, con la riqualificazione della Piazzetta Lombardo e della Piazzetta dei Martiri; ma esistono altre zone della Città dove gli anziani non trovano spazi di incontro e dove è necessario intervenire, a cominciare dalla Perriera; è assurdo che nel quartiere più popoloso della Città non esistano piazze degne di tal nome; in tal senso la nostra proposta di mettere immediatamente mano al recupero della Piazza La Rosa, oggetto di numerose idee nel corso della precedente Consiliatura, ma mai nei fatti recuperata; su questo il nostro Gruppo intende battersi fino in fondo”.
Lei ha un carisma particolare nel mondo giovanile, il quale risulta costantemente poco considerato nelle scelte amministrative. Qual è la sua idea?
“Non possiamo dimenticare i nostri Giovani, da anni abbandonati a se stessi e senza che la Città offra loro spazi dove metter in pratica la loro enorme creatività; una Città che non favorisce l’esaltazione delle intelligenze giovanili è una città senza futuro; è venuto il momento che Sciacca si doti di un luogo dove praticare le arti, dalla musica, al teatro alle arti figurative; in questa direzione muove l’emendamento proposto dall’opposizione e condiviso dall’intero Consiglio, che prevede il recupero dell’ex convento di san Francesco Di Paola, da destinare a laboratorio delle arti figurative e letterarie; ma da non dimenticare il teatro auditorium della C.da Marchesa, rispetto al quale è venuto il momento di trovare una soluzione gestionale con la Provincia che ne facciano il primo piccolo Teatro di Sciacca”.
Tocchiamo un tasto dolente, quello degli impianti sportivi.
“Bisogna puntare sul completo recupero del patrimonio immobiliare deputato allo sport, a Sciacca particolarmente ricco e pregiato, ma al contempo colpevolmente lasciato al più totale abbandono; vanno in tal senso recuperate le somme destinate nello scorso bilancio alla manutenzione di tali infrastrutture ed al contempo pensare al reperimento di somme straordinarie per la realizzazione di un grande sogno: il primo palazzetto dello sporto di Sciacca. Tutto questo e molto altro ancora potrà essere fatto solo determinando le condizioni per un progetto di recupero della Città inclusivo, non settario e perciò aperto al contributo di tutti, dove ognuno che lo voglia, sia esso libero professionista, artigiano, ceramista o semplicemente saccense che ama la sua città, possa sentirsi partecipe e perfino protagonista di una stagione di autentico riscatto. In tal senso noi non mancheremo di continuare a far sentire alta la nostra voce e far valere la bontà delle nostre proposte”.