SIGNOR PREFETTO, PERCHE’ INSISTERE ANCORA?
Editoriale di Filippo Cardinale
Signor Prefetto, perchè insistere ancora su una soluzione che non è adatta, quanto meno, per il periodo invernale? Ci riferiamo al “dramma” del ponticello del Verdura, crollato lo scorso 2 febbraio. Un vuoto sulla SS 115 di appena 25 metri, ma che ha creato una distanza incomlabile tra la popolazione e le Istituzioni che hanno il compito di “tutelare” la popolazione medesima.
L’Istituzione intesa come “mamma”, quel cuore grande che antempone l’amore verso il figlio su tutto. E’ da 40 giorni (Il tempo nel quale Gesù fu sottoposto ad un inanellarsi di tentazioni, tutte rifiutate per la nostra salvezza) che si alza verso il cielo il grido di dolore di un intero popolo, di un popolo di pendolari, di imprenditori, di cittadini che hanno ricevuto un immane disagio. Disagio che perdura inesorabilmente.
A distanza di 40 giorni, Signor Prefetto, l’Anas si arrende con una nota. Lo fa constatando, riporto le testuali parole, che il crono programma dei lavori si dimostra inattuabile per via delle continue criticità in ordine alle accessibilità delle aree, gravemente interessate dalle piene fluviali .
Signor Prefetto, a noi pare di essere di fronte al gioco dell’oca. Due passi avanti, ma poi quattro indietro. Ci attendiamo che dal tavolo tecnico di oggi pomeriggio esca quella decisione assai attesa dalla popolazione.
Aiuti, Signor Prefetto, una popolazione in ginocchio, la quale per transitare lo spazio pedonale sulla parte di ponte rimasto in piedi, concesso dall’Anas, lo fa al buio, la sera, rischiando seri pericoli perchè l’Anas non ha ritenuto “amorevole” di piazzare un faro.