SICUREZZA SUL LAVORO, MARIA IACONO: “LE MORTI DI PETRUCCIO E CARDINALE SIMBOLEGGIANO LE DRAMMATICHE CONDIZIONI IN CUI SI LAVORA NELLA NOSTRA PROVINCIA”
“Le drammatiche vicende di Michele Petruccio operaio ventiduenne di Menfi, morto in un impianto eolico nel territorio di Caltabellotta e di Mario Cardinale l’operaio di Bivona rimasto vittima di un incidente sul lavoro presso una cava di Villafranca, simboleggiano le drammatiche condizioni in cui numerosi lavoratori della provincia di Agrigento sono costretti a lavorare”. Lo afferma il neo deputato del Pd Maria Iacono.
“Il tema della sicurezza sul lavoro – seguita Maria Icono- non può diventare alla luce degli ultimi drammatici eventi un inutile grido d’allarme inascoltato o ancora peggio un tema su cui intervenire all’indomani dell’ennesima tragedia. Il lavoro sancito dalla nostra costituzione come il primo fra i diritti fondamentali, strumento di dignità e di riconoscimento sociale deve essere garantito e l’esercizio delle funzioni di lavoro va garantito in condizioni di sicurezza”.
Per Maria Iacono, “in provincia di Agrigento le cronache ogni anno mettono in evidenza la drammaticità delle condizioni in cui operano centinaia di operai e lavoratori. La salute e la sicurezza sul lavoro, sono alcune delle priorità sociali che vanno affrontate con l’impegno di tutti – istituzioni, imprenditori, organi di stampa e società civile – nella consapevolezza che la loro effettiva tutela costituisce un inequivocabile attestato di civiltà e di progresso. L’impegno prioritario che bisogna perseguire, è promuovere una cultura della legalità e della sicurezza, nel rispetto delle norme e delle condizioni di lavoro. Non ci sono risarcimenti ne’ processi in grado di restituire pace ai parenti delle vittime. Per questo la sicurezza sul lavoro dovrebbe essere sempre più in primo piano, nella politica del nostro Paese.”
“Per invertire questa drammatica tendenza, diventa indispensabile nel mondo del lavoro e dalla produzione in genere una coesione innanzitutto politica che ponga finalmente in primo piano l’emergenza morti bianche e della sicurezza sul lavoro. Una strategia comune in grado di formulare le opportune soluzioni per il lavoro sicuro a 360 gradi, prevedendo sgravi per le aziende virtuose che operano per la tutela dei lavoratori e soprattutto l’indispensabilità’ dei controlli e delle sanzioni che dovrebbero essere certe. Molto spesso – conclude Iacono- nel nostro paese si è affermata una visione economica miope che ha fatto ritenere in alcuni casi la sicurezza un costo, non valutando invece correttamente l’entità’ degli oneri della ‘non sicurezza’, che in buona parte ricadono sulla collettività”.