SICILIANO E UOMO PERBENE, SERGIO MATTARELLA E’ IL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Per la prima volta la carica più alta dello Stato è per un siciliano. Un siciliano perbene che fa onore alla nostra terra. Un uomo che ama la riservatezza e che ha sofferto le conseguenze della lotta alla mafia con l’uccisione del fratello, Piersanti Mattarella, presidente della Regione, ammazzato il 6 gennaio del 1980.
In gioventù ha militato tra le file della Gioventù Studentesca di Azione Cattolica, di cui fu responsabile per il Lazio dal 1961 al 1964, e poi della FUCI. Laureatosi in giurisprudenza, è stato docente di Diritto parlamentare presso l’Università di Palermo. Alle elezioni politiche del 1983 fu eletto alla Camera dei Deputati nella circoscrizione della Sicilia Occidentale. L’anno dopo fu incaricato dal segretario politico Ciriaco De Mita di bonificare la DC siciliana nella quale avevano allora un ruolo di primo piano Vito Ciancimino e Salvo Lima. Nel 1985 fu promotore a Palermo di una giunta comunale di rinnovamento guidata da Leoluca Orlando.
Nel 1987 fu rieletto alla Camera dei DeputatiNello stesso anno fu nominato ministro dei rapporti con il Parlamento nel governo Goria e confermato nell’incarico nel 1988 con il governo De Mita. Nel 1989, con la formazione del governo Andreotti VI fu nominato ministro della Pubblica Istruzione. Si dimise dall’incarico il 27 luglio 1990, insieme ad altri ministri della corrente di sinistra della DC, per protestare contro la fiducia posta dal governo sul disegno di legge Mammì di riassetto del sistema radiotelevisivo, che venne soprannominato sarcasticamente legge Polaroid in quanto, a detta dei detrattori, si limitava a fotografare la condizione esistente legittimando la posizione dominante del gruppo televisivo di Silvio Berlusconi.
Privo di incarichi di governo, fu vicesegretario della Democrazia Cristiana nel 1990 al 1992, anno in cui venne rieletto alla Camera. Nello stesso anno gli fu affidata la direzione del quotidiano democristiano Il Popolo. Nel corso della XII Legislatura della Repubblica Italiana Sergio Mattarella fu relatore delle leggi di riforma del sistema elettorale della Camera e del Senato che, recependo l’esito del referendum del 1993, introducevano una preponderante componente maggioritaria. Mattarella è stato il padre della legge elettorale detta “Mattarellum”. Mattarella fu uno dei protagonisti del rinnovamento della DC che avrebbe condotto nel gennaio 1994 alla fondazione del Partito Popolare Italiano, nelle cui liste sarebbe stato eletto alla Camera nel 1994 e nel 1996. Caduto il primo governo Prodi, assunse la carica di vicepresidente del Consiglio durante il governo D’Alema I.
Tenne invece il ministero della Difesa nei successivi Governo D’Alema II e Governo Amato II, sino al 2001. L’incarico di Mattarella al ministero della Difesa seguì la delicata partecipazione dell’Italia all’operazione Allied Force, con la quale la NATO era intervenuta nella guerra del Kosovo, e coincise con l’approvazione della legge di riforma delle Forze Armate che aboliva di fatto il servizio di leva obbligatorio. Nel 2001 Mattarella fu rieletto alla Camera dei deputati nelle liste de La Margherita, che comprendeva l’intera componente dei popolari e nella quale pochi mesi dopo il PPI si sarebbe fuso.
A differenza delle elezioni precedenti, non fu candidato in Sicilia ma in Trentino-Alto Adige. Alle elezioni politiche del 2006 fu candidato nella lista dell’Ulivo e venne eletto deputato per la settima volta. Il 22 aprile 2009 è stato eletto dalla Camera dei Deputati componente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa. Il 5 ottobre 2011 il Parlamento in seduta comune lo ha eletto giudice della Corte costituzionale alla quarta votazione con 572 voti, uno più del quorum richiesto. In occasione dell’elezione del presidente della Repubblica Italiana del 2013 il suo nome era nella rosa dei candidati che Pier Luigi Bersani sottopose a Silvio Berlusconi, ma gli fu preferito Franco Marini, che poi non fu eletto.